Lettera aperta sul reddito di cittadinanza alla Meloni

Redazione
Lettera aperta sul reddito di cittadinanza alla Meloni
Ritardi nei pagamenti e campagna d'odio per i percettori del reddito di cittadinanza

Lettera aperta sil reddito di cittadinanza alla Meloni. La lettera è firmata e la pubblicchiamo volentieri. Un percettore del reddito di cittadinanza ha scritto al presidente del consiglio Giorgia Meloni. Nella lettera ci sono delle riflessioni per  nulla banali che dovrebberosuscitare una profonda riflessione si questo strumento in noi tutti.

La lettera alla Meloni

Caro Presidente del Consiglio, Le scrivo queste poche righe con la speranza che possa leggerle. Sono un percettore del reddito di cittadinanza, un drogato da metadone di stato, un nullafacente da divano che attende il lavoro dei suoi sogni, un occupabile senza occupazione, un furbetto, insomma un’uomo che da qualche anno ha perso il lavoro e che stenta a trovarne un’altro, un uomo al quale si attribuiscono colpe che non ha e al quale lavorare, non ha fatto mai paura….

Caro Presidente, molti percettori hanno conservato un minimo di dignità grazie al reddito di cittadinanza e non per questo meritano di essere definiti con i peggiori appellativi,sà essere poveri o in condizioni di disagio economico non è affatto una colpa, anzi se proprio si volesse ricercare un colpevole bisognerebbe cercarlo tra le fila dello stato, perché uno stato che non è capace di garantire lavoro per tutti è uno stato che ha fallito e non c’è bisogno, infatti, che le ricordi il primo articolo della Costituzione Italiana.

In tutti questi mesi ,quasi tutte le trasmissioni, non hanno fatto altro che offendere i percettori del reddito di cittadinanza addossando loro le peggiori “colpe” E offendendoli oltre ogni limite, non pensa che sia giunto il momento di fare qualcosa di concreto per queste persone?

Sà , dai media e dalla sua linea di pensiero politico sembra che siano loro i responsabili della crisi economica del paese… La sento parlare di abolizione ma si è chiesta cosa sarà di queste persone? E non mi risponda che devono trovarsi un lavoro perché se non l’hanno fatto fino ad oggi è perché in Italia c’è una profonda crisi economica oltre che salari da fame e a questo proposito voglio ricordarle che il Paese versa in una situazione economico-finanziaria molto grave per vari aspetti, che ben conosce, derivanti anche dal quadro europeo e internazionale.Basti pensare ad esempio che negli ultimi trent’anni la produttività è cresciuta di circa il 60% in Germania, del 27% in Francia e di circa il 5% in Italia e quindi non a caso siamo un Paese in cui i salari da allora sono sostanzialmente fermi, a differenza di quanto avvenuto negli altri Paesi europei. Inoltre il Paese ha il fardello del debito pubblico che si avvicina al 150% del Pil.

Si potrebbero citare vari altri fattori economico-sociali, ma credo che bastino questi per evidenziare l’esigenza di un inversione di marcia da parte del governo che passi attraverso la tutela delle classi più deboli e alla riforma del mercato del lavoro e soprattutto attraverso controlli serrati a quelle aziende che assumono con contratti da fame e di poche ore i lavoratori facendoli poi lavorare  10/11 ore al giorno ,perchè  vede questi sono i veri furbetti e non chi percepisce 500€ al mese di RdC.

Il Cristianesimo è amore

Infine caro Presidente , l’ho sentita più volte dire” ” Sono Giorgia, sono una madre, sono cristiana” … Ma forse dimentica che il cristianesimo si basa sull’ amore verso il prossimo ,quell’amore che non vedo da parte Sua nei confronti dei meno agiati, non me ne voglia , ma era doveroso per me dopo le tante offese ricevute come percettore lasciarle una mia riflessione , Le auguro ogni bene .

Saluti Presidente