Lettura Teologico Spirituale dell’immagine storica dell’Addolorata di Cervinara
Lettura Teologico Spirituale dell’immagine storica dell’Addolorata di Cervinara
(del Professor Tiziano Izzo)
Proviamo a leggere l’iconografia della statua della Perdolente di Cervinara.
Il Volto
E’ un volto (quello storico) fisso, contratto e pietrificato dal dolore quasi che perda la sua naturale dolcezza. Potrebbe essere anche il volto di una donna matura sofferente locale. Lo scultore dell’epoca non aveva tralasciato nulla, un vero spettacolo teatrale.
I Capelli
I Capelli: tipici delle acconciature nobili che nel 700 -800 hanno avuto il loro massimo splendore. Spesso erano oggetto di voti dove le donne ammalate o richiedenti grazie offrivano i loro cappelli per ricevere o riscattare una grazia dalla Madonna.
La Corona
La Corona: quella storica sembra una corona imperiale con il pomo che rappresenta il mondo sovrastato dalla croce ai cui piedi sta Maria.
È importante dire che Maria è anzitutto coronata delle sue virtù e che le Corone di metalli preziosi sono oggetto di lavorazioni napoletane locali dove spesso si fondevano oggetti donati dal popolo o si realizzava con le offerte di esso.
L’immagine è stata incoronata diverse volte, si ha notizia ufficiale di quella avvenuta nel settembre del 1922 e quella del 01 settembre 1993 dall’arcivescovo di Benevento Carlo Minchiatti. Interessante il fatto che la si tolga solo nel periodo di Passione quasi come una rievocazione realistica di colei che piega il capo alla divina volontà.
Il Vestito nero con fili d’oro
Il Vestito nero con fili d’oro: tipico del lutto italiano e del sud Italia, indica il sentimento del cuore ottenebrato e le tenebre da cui fu avvolta Maria alle tre del pomeriggio nel venerdì Santo come madre e nuova Eva rappresentante di tutta l’umanità.
I ricami dorati indicano la chiara regalità di ogni ambito della vita mariana ma anche il fatto che pur essendo addolorata è pur sempre la prima dei Redenti e la Gloriosa per eccellenza. Il vestito attuale è stato disegnato e ricamato a mano dalle mani devote di suor Maria Colomba dell’ordine del Buono e perpetuo Soccorso.
Maria, dice San Francesco, è l’abito santo indossato dal Redentore Figlio che invece è nudo sulla croce come il primo Adamo. La nudità del Cristo significa privarsi della dignità in una sorta di ri-creazione per ridonarla all’uomo che l’ha perduta con il peccato. Maria è la mistica Agnella che pur essendo avvolta dalle tenebre nei ricami tipici del tempo porta già i germi della Resurrezione e li porta impressi addosso insieme alle preghiere di tutti i suoi devoti.
Il Manto
Il Manto: rappresenta il cielo che per mezzo di lei scende sulla terra e sotto cui tutti senza differenza stanno protetti…la protezione del Cielo di cui Maria è Arco e Arca.
Il colletto bianco
Il Colletto bianco: elemento decorativo e devozionale che indica la purezza immacolata di Maria.
Il Fazzoletto
Il Fazzoletto: elemento decorativo e devozionale. Fa riferimento alle lacrime che nella Bibbia sono l’anima stillata, cioè donata. Maria sta ai piedi del Cristo come donna non peccatrice ma Immacolata che bagna con le sue lacrime i piedi del Cristo.
Le Mani grandi e allargate
Le Mani grandi e allargate: segno del suo essere crocifissa nel cuore. La Madonna Addolorata di Cervinara è una icona del Cristo Crocefisso, chi guarda lei guarda il Signore della Vita in croce e con le sue mani grandi ha forza per portare i suoi figli in braccio, elevarli al cielo, dispensare le grazie ottenute dal Cristo e intercedere come Mosè con le braccia allargate.
Il Cuore
Il Cuore è un chiaro riferimento a tutta la simbologia del cuore biblico. La maternità di Dio trova in Maria una sua espressione e le Spade in numero di sette si rifanno all’unica profezia di Simeone nel Vangelo di Luca ma che la Spiritualità cristiana ha articolato in sette momenti detti dolori di Maria. 7 è il numero biblico di Dio e delle sue opere.
Statua
La Statua della Regina di Cervinara è ben degna per fattura e devozione di abitare in un Santuario perché la sua simbologia spirituale racconta e parla quasi come un Vangelo locale del mistero Pasquale di Cristo a cui lei fu intimamente associata.
I credenti di Cervinara perciò sono chiamati ad essere si una comunità mariana ma anche e soprattutto Pasquale. La Devozione a Maria deve aiutare in quel processo di cristificazione a cui ogni battezzato ,in quanto appunto Cristiano , è chiamato a fare non donando soltanto oggetti o voti ma vivendo nella Carità e nella Comunità in comunione e in condivisione di quei dolori di ogni madre , di ogni donna e uomo che attendono il mattino di Pasqua.
Prof. Tiziano Izzo
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