ll ricordo del consigliere regionale Iannace di Delcogliano e Iermano, trucidati dalle Br
In questi giorni ricorre il trentasettesimo anniversario della tragica morte per mano delle brigate rosse di Raffaele Decogliano e Aldo Iermano, trucidati a Napoli il 27 aprile del 1982.
Come Consigliere regionale sento il dovere di ricordare chi mi ha preceduto nell’aula del Consiglio Regionale, perché sia esempio di sincero impegno politico per tutti i giovani della Campania. Quando Delcogliano fu eletto Consigliere regionale nel 1980, eravamo orgogliosi di essere rappresentati da un giovane avvocato, che aveva il pregio dell’onestà e la determinazione di affrontare i problemi senza mai chiedere il colore politico delle persone che incontrava; e aveva preso le distanze dalla logica dei favori in cambio di voti; impegnato a dare speranza a un Sud in ricerca di riscatto cercando di dare dignità alle aree interne della Campania.
L’avvocato Delcogliano come Assessore regionale era impegnato a risolvere le questioni complesse della formazione professionale e pagò con la vita questo suo forte impegno. Qualche anno fa è stato pubblicato un libro “Il patto infame” di Luigi Grimaldi, in cui sono descritte la vita e l’attività politica di Delcogliano; ed è descritto il contesto in cui maturò l’omicidio e del perché venne scelto come bersaglio da colpire. Leggendo quelle pagine, per chi come me non ha mai conosciuto Delcogliano, sono rimasto colpito e affascinato dal lavoro incessante e continuo che svolgeva in Regione Campania come Assessore, della sua determinazione ad affrontare i problemi. Ma una frase è la sintesi della sua attività politica: “quando si fanno discorsi come li faccio io, forse non salvo neanche me stesso”. Il ricordo di Delcogliano rimane un punto fermo nel nostro quotidiano agire politico.
Carlo Iannace
Consigliere regionale della Campania