Luogotenente dei carabinieri si suicida con colpo di pistola alla testa
Luogotenente dei carabinieri si suicida con colpo di pistola alla testa. Sgomento, incredulità e dolore a Teramo: Giampaolo Mastracchio, 56 anni, luogotenente dei carabinieri forestali si è sparato un colpo di pistola in testa.
Il carabiniere era in servizio presso il comando provinciale di Teramo. Il dramma si è consumato ieri pomeriggio, nei bagni del comando di via Ponte San Giovanni. Lo sparo è stato udito dai colleghi presenti in quel momento al Comando.
Questi si sono prima insospettiti e poi hanno immediatamente capito che qualcosa di grave fosse accaduto nei bagni. I colleghi del suicida sono andati a controllare, una delle porte era chiusa. Nessuno rispondeva.
L’uomo era già deceduto
È stato, perciò, richiesto l’intervento dei vigili del fuoco. Quando è stata sfondata la porta, il luogotenente Giampaolo Mastracchio era già deceduto. Sul posto sono arrivati i carabinieri, coordinati dal tenente colonnello Luigi Dellegrazie.
L’indagine è affidata al pubblico ministero di turno il giudice Davide Rosati. Il luogotenente dei carabinieri forestali era originario di Roma, ma da anni viveva a Tortoreto, in provincia di Teramo, dove si era sposato.
Dal matrimonio erano nati due figli. Le sue mansioni erano prettamente tecniche. Era un perito che si occupava di pratiche edilizie ed volontario Anpas.
Amici e colleghi non si spiegano i motivi dell’insano gesto suicida. Almeno sul lavoro Giampaolo Mastrocchio non aveva lasciato intendere che avesse qualche tipo di problema che lo avrebbe portato all’estremo gesto.
Fabbricava ordigni esplosivi, arrestato nel Chietino
Fabbricava armi e ordigni esplosivi giudicati estremamente pericolosi, oltre a realizzare video tutorial su come realizzare miscele di gas altamente infiammabili ed esplosive, probabilmente con la finalità di promuoverne il commercio.
Protagonista della vicenda un uomo di 46 anni di Lanciano, incensurato, arrestato dalla polizia in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emessa dal Gip del locale Tribunale per una serie di reati.
Reati che vanno dalla fabbricazione e detenzione abusiva di armi ed esplosivi, alla fornitura di istruzioni su profili social circa la preparazione e l’uso di materiali esplosivi e armi da guerra, fino alla istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico mediante la pubblicazione di video sulla propria pagina personale.
Le indagini condotte dai poliziotti del Commissariato di Polizia di Lanciano e della Digos della Questura di Chieti coordinate dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, oltre al sequestro di numerose armi, hanno consentito di accertare che l’uomo, nel fabbricare armi e congegni, azionabili anche a distanza, ne pubblicizzava le modalità di preparazione.
Non solo ne pubblicizzava anche modalità d’uso e commercializzazione postando, sia su propri account riservati che su vari social network, dei video tutorial visualizzati da migliaia di utenti con i quali colloquiava anche con post didattici a seguito di loro sollecitazioni.