Lutto cittadino per le esequie di Emanuele, i giorni tristi di San Martino
Lutto cittadino per le esequie di Emanuele, i giorni tristi di San Martino. Raccontatelo ad una bimba di tre anni. Provate a spiegarle perché il papà non torna a casa da venerdì scorso e fatele capire che non lo rivedrà mai più.
L’ultimo saluto ad Emanuele
Non ora perché è davvero molto piccola, ma prima e poi, qualcuno dovrà farlo. Domani mattina, alle ore 11,00, San Martino Valle Caudina si prepara a dare l’ultimo saluto ad Emanuele Pisano.
Un uomo di 33 anni, poco più di un ragazzo, che è morto mentre lavorava ad Altavilla Irpina. Così come, sei mesi fa, per la precisione il 28 dicembre, ha perso la vita, sempre mentre lavorava, un altro figlio di San Martino, Carlo Clemente che di anni ne aveva solo qualcuno in più, 36.
Senza contare che proprio oggi, San Martino Valle Caudina piange la morte di un altro giovane figlio, Mario De Paola di 30 anni, che ha perso la vita in un incidente stradale. Un ragazzo che si era trasferito a Marzabotto ma sempre figlio di San Martino è.
Una lunga scia di dolore che si abbatte sul piccolo centro caudino. Domani, per la durata del funerale di Emanuele, il sindaco di San Martino Valle Caudina, l’architetto Pasquale Pisano, ha dichiarato il lutto cittadino, esprimendo un senso generale di dolore.
Momenti tristissimi, momenti di silenzio e di riflessione che impongono anche alla Valle Caudina il tema delle morti bianche ed anche dell’emigrazione.
Una riflessione che arriva proprio nel giorno in cui da Napoli arriva la notizia che verranno soppresse 120 scuole in Campania, accorpamenti per pagare due stipendi in meno, quella del dirigente e del dirigente amministrativo, capirai che risparmi.
Ma questo vuol dire che da noi, in Campania, nelle zone interne il diritto allo studio diventa sempre più aleatorio.
Cittadini sempre più deboli
Meno scuole, meno istruzione, cittadini sempre più deboli e schiacciati. Carne da macello per i nuovi schiavisti. Prepariamoci a contare i morti e a spiegare a sempre più bimbi il perché i loro genitori non torneranno più a casa.