Medaglia di onore a sei eroi di Roccabascerana

Redazione
Medaglia di onore a sei eroi di Roccabascerana
Medaglia di onore a sei eroi di Roccabascerana

Medaglia di onore a sei eroi di Roccabascerana.  Il  75° anniversario  della proclamazione della Repubblica ha riacceso i riflettori  sui cittadini i soldati dell’ultima guerra, costretti ai campi di lavoro in Germania dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943.

Gli ex Imi

Questi nostri militari vengono ricordati come  ex Imi, internati militari italiani. L’esercito tedesco li imprigionò subito dopo l’otto settembre del 1943. I nostri militari, internati nei campi di concentramento, vennero messi  al servizio dell’industria bellica e più in generale dell’apparato economico tedesco sempre più carente di manodopera.

Quest’esercito di disperati, oltre 600mila italiani deportati ed internati tra il 1943 e il 1945, oggi vengono restituiti al loro Paese. Questo avviene  grazie all’anagrafe LeBi, la banca dati on line che sta realizzando il progetto italo-tedesco.

La banca dati ha censito sino ad oggi à 284mila Imi. Il censimento arriva  dopo la  consultazione di  oltre un milione di stati matricolari ed altri documenti.Questo lavoro paziente di ricostruzione storica si sta realizzando in maniera sistematica grazie anche al contributo di referenti territoriali.

Si tratta di  veri appassionati di storia della seconda guerra mondiale e dell’immane tragedia che essa ha rappresentato per tutti i popoli, il tutto per non disperdere il patrimonio culturale e umano legato a quella drammatica vicenda.

La fortuna di Roccabascerana

Roccabascerana è in questo senso abbastanza fortunata. Può, infatti, contare sulla a passione di del giovane studioso Mario Rossi. Rossi,  da anni si dedica a riportare alla memoria della comunità locale i soldati del Comune impegnati nell’ultima guerra. Già in precedenza ha fatto ottenere  i riconoscimenti e in favore di altri nostri militari. Mario Rossi continua nella sua opera. Ha segnalato e fatto insignire della Medaglia d’Onore alla Memoria altri 6 militi di Roccabascerana su 10 dell’intera provincia.

La medaglia d’onore

Nella celebrazione di ieri ,sono stati insigniti dell’ambita onorificenza dal Prefetto Paola Spena i soldati di Roccabascerana.Si tratta di Coletta Giuseppe. I tedeschi  catturarono Coletta  sul fronte balcanico il 9/9/1943. E,  sopravvisse ai campi di lavoro tedeschi fino alla liberazione l’8/5/1945.

Anche Principe Cosimo, fatto prigioniero dai tedeschi l’8/9/1943 e liberato dal campo di concentramento il 30/8/1945. A lui bisogna aggiungere Izzo Pietro, catturato l’8/9/1943 e morto nel campo di lavoro tedescol’1/9/1944, sepolto in una fossa comune nello Stalag III D di Berlino.  Ed ancora, Rossi ha riportato la memoria di Piantadosi Nunzio, catturato sul fronte albanese il 10/9/1943 e internato nello Stalag XVII G fino al 15/7/1945.

 L’affondamento del piroscafo Sinfra

Ancora più tragico il destino che attendeva Lizza Pierino. I tedeschi lo imprigionarono sull’isola di Creta l’8/9/1943 e morto annegato nell’affondamento del piroscafo Sinfra bombardato dagli inglesi. Stesso destino per Zollo Luigi, catturato dai tedeschi a Creta l’8/9/1943 e sopravvissuto al naufragio del Sinfra e internato in Germania nello Stalag XII

La denuncia di Zollo

Al rientro in Italia, Luigi Zollo che aveva visto il compaesano sparire tra i flutti, nel cuore della notte, mentre i due erano aggrappati ad un tavolone della nave sventrata, andò a denunziare l’accaduto in un verbale dei Carabinieri recante la data del 5/3/1947.

Questo consentì alla famiglia Lizza di beneficiare di una pensione di guerra che le ha assicurato un minimo di sussidio per lunghi anni, soprattutto al figlio Rino restato orfano ancora bambino e che ha potuto comunque realizzarsi nella vita.

L’attività di studio di Mario Rossi

La meritoria attività di studio e di ricerca di Mario Rossi sarà quanto prima portata all’attenzione dei cittadini di Roccabascerana.Grazie al suo operato, la comunità locale ha la possibilità di disegnare una mappa completa dei soldati di questo territorio, impegnati nella grande tragedia della guerra.

Giovani uomini che non hanno esitato a  sacrificarsi  per la loro fedeltà agli ideali dell’Italia repubblicana. Avendo timore e paura di non tornare più a casa e tra i loro cari, come è accaduto per molti di loro.

Federico Zollo