” Mi sento ferita a morte”, Serafina Ippolito ricorda Mia Filippone
” Mi sento ferita a morte”, Serafina Ippolito ricorda Mia Filippone. Era minuta MiaFilippone ma la nuvola bionda della sua chioma la preannunciava. Mi chiedevo perché amasse quei capelli lunghi, spumeggianti, talvolta scapigliati.
Il suo essere donna
Poi l’ho conosciuta meglio ed ho capito. Lei era come i suoi capelli, luminosa, armoniosa, vivace e riempiva gli spazi sociali,scolastici e politici, del suo essere Donna.
Sto leggendo gli innumerevoli attestati di stima e cordoglio per la sua prematura scomparsa e sono ancora incredula.
Ci raccontano di una donna di scuola impegnata, appassionata, colta, disponibile, lungimirante, coinvolta in mille progetti. Il sindaco Manfredi, non a caso l’ha scelta come vicesindaca di Napoli e ad assessora alla Istruzione, essendo Mia anche dirigente scolastica.
Una scelta coraggiosa, essere affiancato da una donna per la prima volta a Napoli. Ma sapeva il fatto suo, eccome. In pochi mesi il suo impegno è stato totalizzante e mirato.
Ha promosso ed affiancato tanti progetti anche di sperimentazione ed avanguardia per l’inclusione, le periferie, il recupero, il riscatto, con al centro sempre lo studente-persona.
Non si è risparmiata, mai. Ha cercato sempre di ascoltare, essere presente e supportare le buone idee con il fare e la concretezza. Manfredi, Napoli e la Scuola Campana tutta sono stati sfortunati.
Tutti la piangono
La dolce e fattiva Mia Filippone non c’è più e tutti, ma proprio tutti, la piangono. La conoscevo da collega napoletana del grande gruppo del nostro concorso a dirigente scolasticoe l’ho incontrata recentemente all’ Istituto Galileo Ferraris a Napoli in un convegno su Matematica e Filosofia.
Era insieme alla presidente del Consiglio Comunale di Napoli, anche lei donna (!) Vincenza Amato. In quell’occasione portava ai ragazzi dell’ultimo anno il saluto dell’Amministrazione Comunale di Napoli ed esprimeva solidarietà e vicinanza alle problematiche scolastiche sostenendo la profonda connessione tra cultura scientifica e umanistica.
Era appena avvenuta l’invasione della Ucraina ne parlòagli studenti esortandoli a coltivare le buone pratiche per conservare la Pace, ovunque e comunque. Aveva al petto appuntata una colombina bianca con ramoscello di ulivo nel becco.
Nel giardino dei giusti
Conservo religiosamente e nel cuore la nostra foto. Voglio ricordarla così,immaginandola nel giardino dei Giusti, sentendomi comunque ferita e a lutto.