Michele, il sindaco che vede morire i suoi cari
Michele, il sindaco che vede morire i suoi cari. E’ il secondo zio che il covid si prende in meno di una settimana. Prima era toccata alla nonna, a 96 anni, prima di essere contagiata, lavorava ancora in campagna ed era, perfettamente, autosufficiente.
Michele Napoletano, sindaco di Airola, li sta vedendo morire ad uno ad uno, senza poter dar loro neanche l’ultimo saluto.
Eppure, lui è stato uno dei primi a cercare di arginare la seconda ondata. Tra le critiche, ha anche chiuso le scuole giorni prima di De Luca. Ha pregato i suoi concittadini di rispettare le regole ed non ha esitato a scendere in piazza per smantellare la movida e dichiarare Airola zona rossa.
Ha fatto e sta facendo di tutto perché ha capito bene che il covid attacca le persone più fragili, mette a repentaglio la salute degli anziani, sino a portarseli via.
Non si arrende anche se vede i suoi cari morire come mosche. Domani saluterà lo zio da lontano e poi sarà di nuovo in prima linea nel suo ufficio a palazzo Montevergine. L’emergenza è ancor in atto e bisogna dare assistenza alle oltre cento persone che sono in quarantena e continuare a guidare la macchina amministrativa.
Michele, il sindaco che vede morire i suoi cari
Michele Napoletano prega di non ricevere più altre notizie luttuose. Lui ce la metterà tutta per evitare che altre persone anziane possano andare via da sole, senza neanche una carezza dei propri cari.