Monica muore a 30 anni dopo un mese di agonia

Redazione
Monica muore a 30 anni dopo un mese di agonia
Monica muore a 30 anni dopo un mese di agonia

Monica muore a 30 anni dopo un mese di agonia. Monica Alessandria, la trentenne rimasta gravemente ustionata in un incidente domestico lo scorso 9 marzo a Maierato, in provincia di Vibo Valentia, è morta.

La giovane aveva incautamente utilizzato dell’alcol etilico per accedere il fuoco nel camino, ma è investita da una fiamma di ritorno che le ha provocato gravi ustioni sull’80 % del corpo. Trasportata d’urgenza in Ospedale con l’elisoccorso, Monica ha lottato per più di un mese tra la vita e la morte ma, purtroppo, non è riuscita a sopravvivere.

Le parole del sindaco di Maierato

Giuseppe Rizzello, sindaco di Maierato, ha affermato che la città “piange la scomparsa di Monica Alessandria, nostra concittadina vittima nel marzo scorso di un tragico incidente domestico.

É stata una figlia e una sorella molto amata, una donna di grande forza e coraggio. Alla madre Concetta e all’adorato fratello Dario esprimo a nome mio personale e dell’intera Amministrazione Comunale profondo cordoglio e sincera vicinanza.

Con la certezza che l’amata congiunta continuerà a vivere perennemente nel Loro ricordo e nell’abbraccio solidale e commosso della Comunità di Maierato. Il giorno delle esequie sarà proclamato il lutto cittadino“.

L’ISS: “Mai usare alcol per accendere il fuoco”

Spiega l’Istituto Superiore di Sanità: “L’alcool non deve essere mai utilizzato per l’accensione e il ravvivo del fuoco. A contatto con esso, infatti, si potrebbe generare un ritorno di fiamma tale da provocare l’esplosione della bottiglia.

Un incidente di tale portata è sempre causa di gravi ustioni, anche a danno di eventuali presenti. Tali lesioni potrebbero essere così significative da risultare letali. Naturalmente questo vale per qualsiasi forma di fiamma (es. barbecue, camini, stufe).

Per tutelare la vostra salute e quella dei vostri cari, imparate a leggere le etichette dei prodotti utilizzati e a riconoscere i simboli di pericolo in essa indicati“.