Montesarchio: affluenza al voto sempre più in calo, 1.700 votanti in meno in 10 anni

Redazione
Montesarchio: affluenza al voto sempre più in calo, 1.700 votanti in meno in 10 anni
Montesarchio: affluenza al voto sempre più in calo, 1.700 votanti in meno in 10 anni

Montesarchio: affluenza al voto sempre più in calo, 1.700 votanti in meno in 10 anni. Nel 2013 votarono 9.553 persone, pari all’81,5% del corpo elettorale. Cinque anni dopo il primo brusco calo. Alle urne, nel 2018, si recarono più di mille persone in meno, ossia, 8534 votanti, pari al 73, 3% degli aventi diritto al voto. Un calo che continua inesorabile anche in questo 2023.

I votanti di Montesarchio

I cittadini di Montesarchio che si sono recati alle urne domenica 15 e lunedì 16 maggio, per l’elezione diretta del sindaco e per il rinnovo del consiglio comunale, sono stati 7.873, che corrisponde al 68,76% del corpo elettorale.

Si tratta di una percentuale ancora alta, rispetto ad altre elezioni e rispetto anche ad tante altre zone del nostro paese. Eppure questo continuo calo di affluenza dovrebbe far suonare più di un campanello di allarme.

I cittadini, anche del centro più importante della Valle Caudina, continuano la disaffezione verso la politica.  Le comunali, generalmente, facevano da diga contro questa diserzione. A quanto pare non è più così.

In dieci anni, a Montesarchio, più di 1.700 cittadini hanno deciso che il loro voto non serve, che le cose continuano ad andare sempre per lo stesso verso e che diventa impossibile cambiare. Una convinzione sbagliate perché la democrazia o è partecipazione o non è.

Il voto non può essere questioni di pochi alle comunali, alle provinciali, se ci faranno rivotare, alle regionali, alle politiche e alle europee. Far tornare quelle 1.700 persone alle urne deve essere la grande sfida di chiunque intende incarnare la rappresentanza.

Tornare tra la gente

Tornare tra la gente potrebbe essere la mossa giusta. I guru della comunicazione, che abbiamo visto all’opera, con scarsi risultati, anche in queste elezioni di Montesarchio, servono a poco o a niente.

Serve altro, serve un dialogo continuo, serrato con i cittadini. Serve confronto, anche se aspro. La democrazia si alimenta di questo e chi decide di assumere un ruolo di rappresentanza a questo deve tendere. Magari si potrebbe iniziare a cercare di capire le ragioni dell’abbandono di questi 1.700 elettori.

                                                                                                                                                                                                            Peppino Vaccariello