Montesarchio: guerra di manifesti tra parroco e aziende delle pompe funebri

Redazione
Montesarchio: guerra di manifesti tra parroco e aziende delle pompe funebri

Due manifesti affissi in due giorni successivi. A Montesarchio è guerra tra il parroco della chiesa della Santissima Annunziata, don Silvio Pepicelli, e le aziende di pompe funebri. A “incrociare le lame” è stata la Chiesa con un avviso affisso sulle cantonate del paese: “Le onoranze funebri non sono autorizzate a chiedere soldi per conto della parrocchia (…). In occasione delle celebrazioni dei funerali e messe, la parrocchia di San Giovanni Battista, non ha mai percepito né percepisce alcuna somma dalle imprese di pompe funebri”. Nel manifesto, poi, si legge ancora che “Chi vuole contribuire ai costi sostenuti dalla parrocchia per le varie attività pastorali in occasioni delle celebrazioni lo fa spontaneamente e le offerte vanno nella cassa parrocchiale, come è possibile verificare nel bilancio redatto annualmente e presentato in Curia. L’offerta viene consegnata direttamente al parroco o ai sacerdoti suoi collaboratori, senza avvalersi di intermediari”.
Non è tardata la riposta delle due aziende di pompe funebri che operano a Montesarchio. Risposta affissa con un altro manifesto pubblico. “Non abbiamo mai chiesto neppure un solo euro né a titolo di offerta né come altra forma di pagamento in nome e per conto della chiesa, per la celebrazione di messe di suffragio e, assolutamente, per nessuna parrocchia. Le accuse del parroco e del consiglio pastorale della chiesa dell’Annunziata indirizzate alle imprese di pompe funebri, fatte attraverso un pubblico manifesto, le riteniamo perciò, prive di qualsiasi fondamento”. Scrivono Pino Carbone e Adamo Molinaro, titolari delle due agenzie di pompe funebri di Montesarchio. “Ci dissociamo – si legge nel manifesto – da quanto riportato nel manifesto della parrocchia di San Giovanni Batti- sta, a firma del parroco. Non abbiamo mai richiesto alle famiglie alcuna offerta in nome e per conto di nessuna parrocchia. Anzi, le eventuali offerte volontarie da parte dei familiari dovevano e devono sempre essere elargite direttamente al parroco o a chi lo sostituisce”. E, infine: “invitiamo la parrocchia di San Giovanni Battista a fare chiarezza in merito”.