Montesarchio: La lettura dei giovani che sono e non che furono

Redazione
Montesarchio: La lettura dei giovani che sono e non che furono

Le vicende che negli ultimi giorni hanno riguardato vecchie minoranze e nuove maggioranze in seno al consiglio comunale montesarchiese stanno agitando la stampa locale e disorientando parte dell’elettorato. Premettiamo, nel pieno rispetto dell’agire politico di tutti, ma a scanso di equivoci, che la nostra idea di “cambiamento”, terminologia ormai abusata e monopolizzata, è diversa da quella pentastellata nei metodi prima ancora che nei fini, tanto che preferiamo parlare di rinnovamento delle forme di impegno politico locale.
I repentini decorsi, almeno così appaiono nella loro veste pubblica, hanno visto un corteggiamento politico da parte dell’attuale sindaco Damiano nei confronti dei consiglieri Sorrentino e Sandomenico, presumibilmente finalizzato nell’immediato al fronte comune per le elezioni provinciali. La scelta pare giustificata da un lodevole interesse al futuro e alle prospettive del territorio. Tuttavia, va notato che questa scelta è stata affidata alla coscienza politica dei singoli e non è frutto, almeno per quanto ci riguarda, di una riflessione interna alla compagine che ha accompagnato i due consiglieri agli scranni della minoranza. Una scelta che noi come molti montesarchiesi abbiamo appreso a mezzo stampa.
A nostro avviso, ammesso che l’appartenenza territoriale non è il criterio sommo per garantire rappresentatività e tutela di un determinato territorio in enti sovracomunali, una scelta libera e pienamente vocata agli interessi della nostra Cittadina e dell’intera Valle Caudina poteva essere senza troppe difficoltà svincolata dall’apparentamento tra i due consiglieri e l’attuale maggioranza.
La nostra candidatura nel maggio scorso non fu né esercizio di vane velleità giovanili né affidamento indiscusso e scacchisticamente inteso al servizio del capolista, ma fu animata, almeno nelle nostre intenzioni, da una seria volontà, fuori da ogni retorica, di spenderci nell’ambito nelle nostre competenze, per la buona riuscita del governo cittadino. Vogliamo che questo nostre intenzioni vadano avanti e non siano confuse con scelte che non ci appartengono. Speriamo quindi di poter avviare al più presto, in forma associativa, la costruzione di un laboratorio civico non partitico fatto di confronto su idee e contenuti e svincolato dalle dinamiche consiliari in senso stretto.
Essendo noi fuori dal consiglio comunale non possiamo che augurare ai consiglieri Sorrentino e Sandomenico un operato di maggioranza che speriamo non sia solo numericamente strategico e ai consiglieri del M5s una costruttiva e fruttuosa opposizione.
Nella ferma volontà di non essere declinati al passato – Montesarchio è… Montesarchio fu – ma di poter essere in quanto giovani protagonisti validi del futuro ci preme ricordare che un passato certo c’è. È un passato nel quale il pensiero democristiano ha gettato le basi per la rinascita democratica italiana, questa etichetta quindi non merita di essere utilizzata, con fuorviante e rocambolesco spirito astorico, per vicende che poco o nulla hanno a che fare con la sapienza edificante e mediatrice che illuminò più generazioni di degnissima classe dirigente.

Marco Coppolaro
Ferdinando Ceglia
Antonio del Giacco
Mario Mauriello