Montesarchio: lettera aperta di Sel al sindaco Damiano sulla questione Tari

Redazione
Montesarchio: lettera aperta di Sel al sindaco Damiano sulla questione Tari

Riceviamo e pubblichiamo:

Illustrissimo signor Sindaco in occasione della pubblicazione delle istruzioni da seguire per l’applicazione della Tassa rifiuti 2014 e relativa autodichiarazione delle superfici, numerose furono le domande di chiarimento poste verbalmente o per iscritto all’amministrazione da lei rappresentata. Una di queste, inoltrata per e-mail e fattaci pervenire, poneva una serie di domande molto semplici le cui risposte potevano essere usate per un ottimo manifesto informativo che avrebbe chiarificato le idee confuse di molti (Perché non usare i vecchi archivi, quali i nuovi riferimenti normativi, cosa succede in caso di errore di dichiarazione etc.).
Inutile dire che, come spesso accade, la e-mail non ha mai avuto risposta.
Signor Sindaco, noi facciamo nostre tutte le domande poste dal cittadino un anno fa, aggiungendo le seguenti considerazioni.
Ora, a seguito di presunte dichiarazioni erronee si stanno inoltrando ai cittadini cartelle di pagamento con accertamenti. Si possono somministrare sanzioni al cittadino per una presunta erronea misurazione della superficie dell’immobile di proprietà?
Quale qualifica professionale aveva il cittadino per stabilire con precisione la superficie utile dell’immobile di proprietà?
La delibera di consiglio n°25 del 26/9/14 all’art.9 recita: “La superficie delle unità immobiliari a destinazione ordinaria iscritte [..] nel catasto edilizio urbano assoggettabile alla TARI è costituita da quella calpestabile dei locali e delle aree suscettibili di produrre rifiuti urbani e assimilati”.
Dunque se il cittadino si è attenuto pedissequamente alle istruzioni dettate in sede di consiglio comunale avrà sicuramente corso il rischio di commettere un errore non trascurabile confrontando le misurazioni con la superficie catastale considerata netta (ovvero semplicemente l’80% della superficie lorda per le abitazioni, mentre per gli esercizi commerciali tra conteggi dei depositi etc. le discrepanze possono essere ancora più marcate)!
Non vorremmo che gli errori commessi, la cui origine sembra ancora incerta, provochino cospicui contenziosi, aggiungendo ulteriori inutili costi alle casse del Comune.
Inoltre, Signor Sindaco, dalla delibera di Giunta numero 100 del 29 giugno 2015 (SERVIZIO DI ACCERTAMENTO E RISCOSSIONE TRIBUTI – DETERMINAZIONI ) leggiamo:

  • Che è interesse dell’Ente quello di procedere in tempi stretti all’affidamento dei servizi, attese le necessità finanziarie originatesi a seguito del blocco della proroga dei contratti in essere tra Enti locali ed Equitalia S.p.A.;
  • Che, in attesa di conoscere la sentenza di merito del TAR, il cui deposito non prevede tempi certi, è necessario provvedere comunque al controllo ed alla riscossione dei tributi ICI/TARSU degli esercizi 2010 e 2011, per i quali l’Ente decade dal potere di controllo dopo il 31/12/2015;
  • che per gli anni 2010 e 2011 l’ufficio tributi ha già avviato la fase di controllo;
  • che per gli stessi anni è necessario provvedere all’affidamento del servizio di accertamento e riscossione coattiva;
  • che, presuntivamente, l’importo soggetto ad accertamento e riscossione coattiva dei tributi ICI/TARSU per gli esercizi 2010 e 2011 non è superiore ad € 40.00000, quindi è possibile procedere ad affidamento ad azienda iscritta nel MEPA;

Chiediamo: visto che per gli anni 2010 e 2011 l’ufficio tributi ha già avviato la fase di controllo perché si è ritenuto indispensabile affidare comunque all’esterno il servizio di accertamento e riscossione coattiva? (Controllate la delibera di giunta 53/2015 a pagina 2-3-4-5 perché sembra che si siano giustificati già dicendo che non hanno mezzi informatici adeguati all’efficacia del servizio!!!!!!!)
Il personale del Comune non era in grado di provvedere autonomamente?
Perché la riscossione deve essere coattiva (cioè costretta con la forza) e non condivisa con la popolazione?
Signor Sindaco la invitiamo a sospendere le riscossioni coattive e prorogarne il termine per dare al cittadino la possibilità di correggere, laddove c’è stato errore, senza sanzioni e senza interessi, condividendo con la popolazione le esigenze economiche del Comune.
Sappiamo che da pochi giorni è possibile ritirare un modulo con il quale contestare formalmente l’accertamento ma a nostro giudizio sarebbe giusto attuare una sospensione che riguardi tutti gli accertamenti poiché molti cittadini non sono ancora consapevoli della profonda contraddizione che caratterizza questi atti. Quantomeno invitare la popolazione interessata a controllare il proprio accertamento data l’alta percentuale d’errore che sembra essersi verificata.
Nel balletto che vede sempre più spesso la fuoriuscita di Equitalia dal panorama delle pubbliche amministrazioni e l’entrata di altre svariate società non è raro trovare casi simili. Conviene solo all’amministrazione chiudere degli accertamenti che se protratti oltre il 31 dicembre non sarebbero stati ulteriormente riscuotibili?
Suggeriamo per il futuro, di dare possibilità all’Ufficio Tributi di controllare almeno a campione gli accertamenti prodotti da società esterne prima della consegna al cittadino per prevenire il più possibile casi del genere.
Sia chiaro, in questa vicenda, siamo più che convinti che debbano essere sollevate tutte le anomalie che sottraggono ogni anno entrate importanti, ma è altrettanto importante che, nel frattempo, chi ha sempre rispettato le regole non venga vessato a causa di negligenze e incompetenze che in ogni caso il popolo Montesarchiese non merita.
È chiedere troppo?

Sel-Circolo 1° maggio Montesarchio