Morire di covid a 63 anni in provincia di Avellino

Redazione
Morire di covid a 63 anni in provincia di Avellino
Avellino: al Moscati si sperimenta il vaccino per il tumore al colon

Morire di covid a 63 anni in provincia di Avellino. Morire a 63 anni di covid. Succede, purtroppo, in provincia di Avellino. È deceduta questa mattina, in una delle stanze di isolamento Covid dell’Unità operativa di Anestesia e Rianimazione dell’Azienda ospedaliera Moscati, una paziente di 63 anni di Avellino.

Ricoverata dal 6 novembre

La donna era ricoverata dallo scorso 6 novembre nella terapia sub intensiva dell’Unità operativa Covid di Malattie Infettive; il 15 novembre era stata trasferita in terapia intensiva. Nell’area Covid di Malattie Infettive dell’Azienda Moscati sono ricoverati 10 pazienti.

Il governo ci ripensa. nienta dad per un solo positivo

Nessun ritorno in Dad in caso di presenza di un solo alunno contagiato. Il Governo ci ha ripensato mettendo subito in cantina la circolare divulgata nelle scorse ore, uando era circolata l’informazione opposta.

La precisazioni delle fonti governative

Fonti governative hanno precisato che dopo i necessari approfondimenti e alla luce dell’attuale quadro epidemiologico non c’è bisogno di cambiare i regolamenti e dunque continueranno a valere le vecchie regole.

Solo chi andrà in isolamento, dunque, sarà sottoposto al regime della Didattica a Distanza. Nelle prossime ore il Ministero dell’Istruzione diramerà una nota esplicativa di chiarimento. La didattica a distanza scatterà con un solo positivo in classe per i bambini fino a sei anni, con due positivi per gli alunni da 6 a 12 anni e con almeno tre casi positivi dai 12 anni in poi.

“Alla fine il Ministero della Salute ci ha ripensato, ascoltandoci e capendo che non si può chiudere e mettere tutti in quarantena con un solo caso di contagio a scuola, ma bisogna reagire con un adeguato tracciamento immediato e se tutti gli altri studenti risultano negativi è giusto che la scuola in presenza prosegua. Prudenza sì, terrore e deprivazione culturale no”, ha dichiarato il sottosegretario del ministero dell’Istruzione Rossano Sasso.