Muore a 22 anni, si schianta con l’auto per evitare un cane

Redazione
Muore a 22 anni, si schianta con l’auto per evitare un cane
Muore a 22 anni, si schianta con l'auto per evitare un cane

Muore a 22 anni, si schianta con l’auto per evitare un cane. Padula, muore a 22 anni in un incidente stradale: si schianta con l’auto per evitare un cane. Tragico incidente stradale nella notte a Padula, cittadina della provincia di Salerno, dove sfortunatamente un giovane di 22 anni ha perso la vita.

La giovane vittima, originaria di Montesano sulla Marcellana, sempre in provincia di Salerno, si trovava alla guida della sua automobile, una Fiat Punto, e stava percorrendo via Nazionale quando si è verificato l’incidente.

Il sinistro, purtroppo non gli ha lasciato scampo. Stando a una prima ricostruzione, il 22enne, nel tentativo di evitare un cane che gli si era improvvisamente parato davanti – purtroppo l’animale è stato investito – ha sterzato bruscamente e ha perso il controllo della vettura, che si è schiantata contro un muro.

I soccorsi

Sul posto sono tempestivamente intervenuti i sanitari del 118, che non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del giovane: è morto sul colpo a causa delle gravi ferite riportate nell’ incidente stradale.

Insieme ai sanitari, anche i vigili del fuoco del distaccamento di Sala Consilina e i carabinieri dell’Aliquota Radiomobile e della stazione di Padula, che hanno effettuato tutti i rilievi necessari per ricostruire con precisione la dinamica dell’incidente stradale.

Inoltre, l’automobile guidata dalla giovane vittima è stata posta sotto sequestro per ulteriori accertamenti tecnici e verificare se gli apparati meccanici ed elettronici fossero tutti efficacemente funzionanti.

Operaio morto nel cantiere della M4, chiuse le indagini: tre persone rischiano il processo

Chiuse le indagini per omicidio colposo relative alla vicenda di Raffaele Ielpo, l’operaio che è morto mentre lavorava nei cantieri della metropolitana M4 in piazza Tirana a Milano. Il pubblico ministero Maura Ripamonti potrebbe chiedere il rinvio a giudizio nei confronti di tre persone.

Il datore di lavoro, il direttore del cantiere e il coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione dei lavori. Per altre cinque persone, riporta il quotidiano “La Repubblica”, è chiesta l’archiviazione.

L’operaio morto per una negligenza

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, l’operaio sarebbe morto per colpa di una negligenza “imprudenza, imperizia e inosservanza di norme sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro”. L’ipotesi sarebbe confermata dalle consulenze tecniche fatte in questi mesi.

Per la Procura, gli indagati sono colpevoli di non avere redatto il piano operativo di sicurezza nella parte che doveva disciplinare e individuare il rischio di crolli causati dagli scavi in galleria.

Inoltre di non aver fatto “idonee armature o analoghe e ugualmente efficaci protezioni in modo da prevenire franamenti”; e di aver nascosto di “verificare l’idoneità del piano operativo di sicurezza di Metro Blu Scarl”.

Come è morto Raffaele Ielpo

Raffaele Ielpo aveva solo 42 anni. Stava svolgendo delle misurazioni e si trovava in una stanza sotterranea a diciotto metri di profondità. A un certo punto alcuni detriti enormi si sono staccati dalla volta e lo hanno travolto.

Nonostante il tempestivo intervento dei soccorsi, l’uomo è morto poco dopo in ospedale per un arresto cardiocircolatorio. L’incidente gli aveva causato traumi al torace e all’addome.

All’epoca, oltre il sindaco di Milano Giuseppe Sala che si era detto costernato, si erano espressi anche i sindacati che in una nota stampa avevano scritto: “È devastante scoprire che si può morire anche lavorando per una committenza pubblica, a Milano, ad uno scavo per una nuova linea di metropolitana”.