Muore nel sonno a 15 anni, poco dopo il decesso del nonno
Muore nel sonno a 15 anni, poco dopo il decesso del nonno. Un ragazzo di quindici anni è morto nel sonno, a causa di un arresto cardiaco. La tragedia ha avuto luogo in provincia di Reggio Emilia. Il 15enne Andrea Tonelli avrebbe dovuto dare nel pomeriggio l’ultimo saluto al nonno di 82 anni, venuto a mancare dopo una lunga malattia il giorno prima.
Nessuna patologia
Non risulta che Andrea avesse patologie. Aveva giocato a calcio nelle Terre Matildiche e praticava ciclismo e mountain bike. L’allarme è stato lanciato verso le otto del mattino dai famigliari, quando il ragazzo non si è alzato.
Adesso a sole 24 ore di distanza dalle esequie del nonno, saranno celebrate quelle del nipote, nella stessa chiesa parrocchiale per poi essere sepolto nello stesso cimitero.
Il sindaco di Casina, Stefano Costi ha affermato. «La comunità di Casina tutta si stringe attorno ai famigliari del giovane Andrea. Si resta senza parole dinnanzi al mistero della morte, lo smarrimento dei genitori è quello di un intero Comune che oggi perde il giovane Andrea con i suoi sogni e progetti.
Andrea raggiunge il nonno Brenno Lolli, 82 anni, scomparso solo 24 ore prima. Dolore che si aggiunge al dolore. Giungano le nostre più sentite condoglianze e l’abbraccio di tutta la nostra comunità».
17enne perde la vita in un incidente stradale
Incidente mortale lungo il viale Mediterraneo a Catania: morta una 17enne, 4 feriti trasportati nel vicino ospedale cittadino. Non si arresta, purtroppo, la scia di incidenti che sta interessando anche la città di Catania dove, nella serata di ieri, si è registrato anche un morto. Stando a quanto riferito dagli agenti della sala operativa della polizia stradale etnea, il bilancio del sinistro stradale si è rivelato abbastanza pesante.
Nel tragico impatto ha perso la vita una ragazza dell’età di 17 anni. Non è andata bene nemmeno agli altri occupanti dell’auto, in quattro infatti sono stati trasportati in ospedale dopo l’urto a causa delle ferite riportate.
Stando alle ricostruzioni fornite dalla polizia, si tratta di un incidente autonomo. Il conducente dell’auto ne avrebbe perso il controllo sbattendo contro il parapetto in cemento che delimita la strada.
Il tutto è accaduto intorno alle ore 22,30 lungo il viale Mediterraneo. Un altro incidente, invece, stamattina si è verificato lungo il viale Mario Rapisardi dove lo scontro è stato tra i conducenti di un’auto e di una moto, tuttavia in questo caso non sarebbero emerse conseguenze particolarmente rilevanti.
Usura: confisca da 3,5 mln di euro a due fratelli a Palermo
Beni per oltre 3,5 milioni di euro sono stati confiscati dalla guardia di finanza del comando provinciale di Palermo a due fratelli palermitani, Giuseppe e Maurizio Sanfilippo, rispettivamente di 69 e 61 anni.
Sono accusati di usura e sono ritenuti da anni i maggiori referenti del credito illegale a Palermo e provincia. Secondo le indagini dei militari, i due fratelli prestavano soldi a commercianti e imprenditori in difficoltà.
Applicavano tassi d’interesse che arrivavano fino al 60% su base annua. Il provvedimento è della sezione misure di prevenzione del tribunale, divenuto irrevocabile con sentenza definitiva della cassazione.
L’attività di oggi si ricollega ad un’operazione del 2011, denominata “The Uncle” – lo zio, come si faceva chiamare uno dei due fratelli dalle vittime e dai collaboratori – ed è stata condotta dal nucleo di polizia economica e finanziaria della guardia di finanza, guidata dal colonnello Gianluca Angelini.
La confisca
Maurizio Sanfilippo ha patteggiato una pena a tre anni e tre mesi di reclusione, mentre Giuseppe è attualmente in giudizio. La confisca ha riguardato due imprese, un bar tabaccheria a Misilmeri (Pa) e un negozio di abbigliamento a Palermo.
Poi, 14 immobili, tra abitazioni, locali commerciali e appezzamenti di terreno, tra Palermo, Bagheria, Trabia e Termini Imerese; 11 veicoli; 20 rapporti finanziari. Una delle vittime di usura, in ritardo con i pagamenti, era avvicinata, minacciata e malmenata da un “collaboratore” dei fratelli.
Questa azione aveva costretto gli inquirenti ad accelerare le fasi dell’operazione e arrestando in flagranza di reato l’esecutore del pestaggio, proprio nel momento in cui si apprestava ad incassare la rata.
Almeno una ventina delle presunte vittime sono convocate al comando provinciale della Guardia di Finanza. Ma quando scattò l’indagine solo tre iniziano a collaborare.