Muore neonato di 17 giorni

Redazione
Muore neonato di 17 giorni
Santa Maria a Vico: neonata di 45 giorni uccisa dal padre e la madre

Muore neonato di 17 giorni. Sarà l’autopsia a stabilire le cause del decesso di un neonato di appena 17 giorni morto nella notte a Guardia Sanframondi. Ad accorgersi del dramma è stata la madre che ha fatto scattare l’allarme.

L’arrivo dei soccorsi

Sul posto sono accorsi i soccorritori del 118 e i carabinieri della Compagnia di Cerreto Sannita. Inutili purtroppo i tentativi di strappare alla morte il piccolo che, sembra abbia avuto un problema respiratorio per cause che ora sono in corso di accertamento. Da una prima ricostruzione, sembra che il piccolo dopo la poppata in piena notte si sia addormentato, poi il dramma.

Al termine degli accertamenti, come scrive Ottopagine Benevento, , la salma è stata trasferita al San Pio di Benevento per gli accertamenti medico legali che potrebbero essere disposti già nelle prossime ore.

Casa di Riposo: quattro morti di Covid, erano vaccinati. A Cartigliano, in provincia di  Vicenza sono deceduti negli ultimi giorni quattro degli anziani ospiti nella Casa di riposo che erano risultati positivi al virus.

Tutti oltre i 90 anni, avevano altre patologie. Erano comunque stati vaccinati. Ora il focolaio è in regressione, con i primi anziani che si stanno negativizzando e buona parte del personale già rientrato in servizio.

Ma, ha suscitato scalpore il fatto che gli anziani fossero stati comunque tutti sottoposti alla profilassi a suo tempo. Il sindaco Germano Racchella invita a non creare allarmismi.

“Gli anziani deceduti, seppur positivi, avevano diverse patologie pregresse, tutte dovute all’età molto avanzata – dichiara il primo cittadino -. Il vaccino non è riuscito a limitare l’aggravarsi dell’infezione proprio per questo.

L’età delle vittime varia dai 92 ai 99 anni. Quanto accaduto non deve far passare il messaggio errato dell’inutilità vaccinale, perché è stato proprio il vaccino a fare sì che tutti gli altri anziani colpiti dal Covid se la siano cavata con qualche linea di febbre. Quanti sarebbero morti se non avessimo avuto il vaccino?”.

Il primo focolaio

Il primo focolaio era emerso a metà dello scorso mese, rivelato dagli screening periodici. La direzione aveva allertato l’Ulss 7 comunicando un contagio che aveva colpito 19 ospiti su un totale di 69, e 6 operatori.

Tra tutti costoro, soltanto tre anziani non risultavano vaccinati. La direzione dell’azienda sanitaria aveva immediatamente attivato una task force per sostenere la struttura e monitorare l’evoluzione delle condizioni degli ospiti.

Parallelamente il Sisp aveva effettuato un sopralluogo per valutare la corretta gestione delle misure per l’isolamento dei soggetti positivi e il contenimento del contagio. .

Inoltre, su tutti gli ospiti e operatori erano stati effettuati prelievi ematici per verificare il titolo anticorpale anti-Covid 19, al fine di acquisire dati che potessero permettere una valutazione della situazione immunologica complessiva delle persone coinvolte nel focolaio.

Indagini epidemiologiche

Le indagini epidemiologiche non hanno permesso fino ad ora di risalire a una causa certa che possa attestare l’origine dell’ingresso del virus nella struttura, che era stata una delle pochissime a livello provinciale che fino ad agosto, anche nelle fasi più pericolose della pandemia, era riuscita a tenere il virus fuori dalle proprie mura.

Successivamente il numero dei positivi era salito a un massimo di 49 persone tra ospiti e operatori. “La situazione oggi è nettamente migliorata – specifica il dottor Pierangelo Stano, direttore dei servizi sociosanitari dell’Ulss 7 -.

Gli ospiti positivi sono scesi a 20, e tutti sono in buone condizioni di salute. Quattro anziani si sono già negativizzati. La struttura di Cartigliano è sempre stata molto rispettosa delle normative anti-Covid. Abbiamo attivato anche la somministrazione degli anticorpi mono