Napoli- Lazio,l’analisi dopo la sconfitta

Redazione
Napoli- Lazio,l’analisi dopo la sconfitta
Il Napoli cala il secondo poker della stagione ed ora attende il Real Madrid

Napoli- Lazio,l’analisi dopo la sconfitta. La gara con la Lazio lascia strascichi e polemiche continue. Ogni tifoso, ogni sportivo da una sua interpretazione su una partita dai due volti.

L’analisi della gara

Parlare della gara alcuni giorni dopo diventa forse più semplice perché si ha la possibilità di cercare di capire cosa ha indotto il tecnico a intervenire prima nel modulo di gioco poi nelle sostituzioni.

Nel primo tempo il Napoli, anche se Lobotka non era il direttore d’orchestra, il pallone era costantemente amministrato dagli azzurri. Eppure l’allarme c’era stato perché sull’unico affondo dei Laziali il Napoli era andato in svantaggio.

Nessuno in quell’istante ha pensato che su quella fascia per un intero campionato ha pesato la forza di Kim,  fulmineo nel chiudere il varco quando c’era bisogno.

Il forte difensore centrale infatti era costantemente a sinistra visto che Rahmani al centro e De Lorenzo a destra non davano preoccupazioni. Il pari di Zelinsky aveva oscurato la mente perché in un minuto la partita era rientrata con il Napoli padrone del campo.

La disposizioen tattica della Lazio

Nella ripresa tutto viene stravolto dalla disposizione tattica della Lazio che punge proprio dove vorrebbe Garcia. Arretra i due esterni e lascia alle spalle di Immobile, Luis Alberto.

La mossa di rivela efficace anche perché Lobotka non ha più la direzione d’orchestra, Anguissa è stanco e Zelinsky da solo non può reggere il centrocampo.  Le sostituzioni ritardono e la Lazio passa in vantaggio. Garcia resta a pensare e ci salva il fuorigioco dal subire un punteggio pesante.

Finalmente ci sono i cambi. Bene aspetti che entrino Elmas, Cajuste a sostituire Anguissa e Politano e vedi togliere Zelinsky e Kvaratskhelia. Entrano Raspadori Simeone Mario Rui e Landrom. Se quella del forte esterno può essere accettata quella mancata di Elmas e Cajuste è ingiustificabile, perché rinnega tutto il suo credo e inoltre che non sa vedere la partita.

A freddo posso dire che mi è sembrato vedere in panchina un sosia di Gattuso, che il mio amico Di Marzio chiamava ” gran testone ” perché non capiva cosa bisognava fare quando il risultato era negativo.

Due forti difensori

Ora che ho ripreso a scrivere sul giornale chiederò all’addetto stampa del Napoli se posso intervistare il tecnico francese, per capire come vuole trasformare questa squadra e se ha gli elementi per farlo. A prescindere,  sono convinto che De Laurentiis deve catapultarsi in cerca di due forti difensori anche nel caso Natan potrebbe rivelarsi un buon acquisto se vuole lottare per il vertice.

Gianfranco Lombardi