Nax muore a 53 anni a causa di un’emorragia cerebrale

Redazione
Nax muore a 53 anni a causa di un’emorragia cerebrale
Nax muore a 53 anni a causa di un'emorragia cerebrale

Nax muore a 53 anni a causa di un’emorragia cerebrale. Le comunità di Zoppola e Villotta, in provincia di Pordenone, piangono, affranti dal dolore, Maximilian Muzzin, Max per gli amici, 53 anni, impiegato tecnico all’azienda Pessotto Impianti di Brugnera (Pordenone).

Venerdì 17 marzo mentre si trovava in casa è colpito da malore e quindi da un’emorragia cerebrale. La conferma definitiva è arrivata dall’autopsia. La Procura della Repubblica ha autorizzato le esequie e oggi sarà possibile dare l’ultimo saluto a Max, dalle 13 alle 16, nelle celle mortuarie dell’ospedale di Pordenone.

Seguirà la cremazione e le ceneri riposeranno nella tomba di famiglia che si trova nel cimitero di Zoppola, in provincia di Pordenone.

Persona generosa e attenta la prossimo

La notizia della sua morte ha toccato profondamente i colleghi dell’azienda dove lavorava dal 2020. Max Muzzin era apprezzato per le sue capacità e il suo carattere socievole. Era una persona generosa e attenta al prossimo.

Viveva da solo dopo la separazione dalla moglie, con la quale i rapporti sono sempre rimasti buoni. Nel tardo pomeriggio di venerdì scorso, una volta rientrato dal lavoro, mentre si trovava in camera da letto e si accingeva a vestirsi per andare a cena con i colleghi di cantiere, si è sentito male.

Gli amici lo hanno cercato insistentemente al cellulare, senza mai ricevere risposta. Avevano pensato che forse era stanco e che si fosse addormentato. La mattina seguente lo ha cercato anche il titolare dell’azienda e la stessa moglie Isabella.

È stata lei, pensando al peggio, a raggiungerlo a casa. Ha subito allertato i soccorsi, ma i medici non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso.

Max Muzzin era un perito elettrotecnico

Il 53enne era nativo di Zoppola, dove aveva frequentato le scuole elementari e medie prima di iscriversi all’istituto Kennedy di Pordenone, dove si era diplomato perito elettrotecnico con ottimi voti.

Il desiderio di proseguire gli studi iscrivendosi alla facoltà triennale di Ingegneria civile, lo ha impegnato a fondo. Lavorava e studiava. Sapeva che cos’erano i sacrifici e le difficoltà della vita, ma guardava sempre positivo grazie alla grande forza di carattere.

Una volta laureato – e dopo aver lavorato in varie aziende, anche con le difficoltà legate alla chiusura di alcune – nel 2020 ha iniziato un nuovo percorso alla Pessotto Impianti.

Era entusiasta e ricaricato da questa nuova occupazione. Dopo il matrimonio con Isabella aveva trovato casa ad Azzano Decimo: anche in questa comunità si era fatto benvolere, soprattutto nell’ambiente sportivo.

Faceva parte di un gruppo di amatori della pallavolo che spesso si incontravano per allenamenti e tornei. Lascia nel dolore anche la sorella Eliana e la nipote Monica.