Nuovo decesso per covid in provincia di Avellino
Nuovo decesso per covid in provincia di Avellino. Si ricomincia a morire di covid- 19 in provincia di Avellino. È deceduta questa mattina, nella terapia subintensiva dell’unità operativa Covid di Malattie Infettive dell’Azienda ospedaliera Moscati, una paziente di 84 anni residente ad Avellino, ricoverata dal 24 ottobre scorso.
Un paziente in terapia intensiva
Nell’area Covid dell’Unità operativa di Malattie Infettive dell’Azienda Moscati sono ricoverati 4 pazienti, uno dei quali in terapia subintensiva.
Cervinara e l’emergenza che si doveva evitare
Fa rabbia, davvero tanta rabbia assistere di nuovo al ritorno della scuola di Cervinara in didattica a distanza. Bisognava preservare in ogni modo la frequenza in classe di bambini e ragazzi. Bisognava fare l’impossibile e soprattutto era necessario imporre il rispetto delle regole.
Il lassismo completo
Da tempo, invece, Il Caudino è costretto a denunciare il più completo lassismo da parte di tutti. E’ come se qualcuno avesse immaginato che Cervinara fosse un’isola felice dove si potesse fare di tutto. Un comportamento suicida che ora inizia a fare maledettamente paura.
Ufficialmente, le persone positive nel centro caudino sono 32. Poco fa è arrivato il report dell’Azienda Sanitaria Locale che informa di due nuovi positivi. Da tenere presente che veniamo da due giorni di festa e i tamponi processati sono stati pochissimi.
Nei prossimi giorni i numeri dovrebbero schizzare. Finalmente ne ha avuto contezza anche l’amministrazione comunale che ha deciso di imporre provvedimenti draconiani. Tra questi, il ritorno per tutta questa settimana della scuola in didattica a distanza.
La stessa amministrazione ora chiede alle forze dell’ordine i controlli per il rispetto delle regole. Probabilmente bisognava farlo prima, ma molto prima proprio per non essere costretti a chiudere di nuovo le scuole.
I danni della dad
Nonostante lo sforzo degli insegnanti, i danni che produce la dad sono enormi per la formazione culturale dei ragazzi. E, Cervinara non può assolutamente permettersi di avere ragazzi meno preparati degli altri. Ottima scuola e ottima preparazione universitaria sono state le armi vincenti per due generazioni di cervinaresi.
Ora questo patrimonio rischia di essere disperso. Tutto questo solo perché non si sono avuti nervi saldi e il coraggio di chiedere seri controlli quando ne era tempo.
Stiamo condannando senza appello le generazioni di coloro che sono nati dal 2003 in poi. La colpa è esclusivamente nostra. Noi tutti ce ne siamo infischiati delle regole e sempre noi tutti abbiamo scelto di farci rappresentare da persone non adatte al ruolo che ricoprono.
Ora, però, dobbiamo cercare di fare squadra e di superare questa ennesima crisi. Ma fa rabbia, fa veramente rabbia.