Omicidio Carlino: ammesse nuove prove in appello per il killer iripino Clemente Fiore
Stamane, nell’aula bunker del carcere di Rebibbia hanno preso il via le discussioni delle difese degli imputati alla sbarra per l’omicidio del boss Giuseppe Carlino.
In apertura della udienza, la nuova difesa di Clemente Fiore, rappresentata dagli avvocati Dario Vannetiello del Foro di Napoli e Valeria Verrusio del Foro di Avellino, ha invocato la rinnovazione della istruttoria dibattimentale.
I legali del Clemente, infatti, hanno chiesto ed ottenuto dalla Corte l’acquisizione di documenti di estremo rilievo: un fascicolo fotografico che ritrae il Clemente sia 4 mesi prima dell’omicidio, sia 5 mesi dopo lo stesso.
I due penalisti, infatti, intendono dimostrare alla Corte che la descrizione del killer fatta dalla madre della vittima, unica testimone oculare del grave fatto di sangue, non corrisponde affatto alle fattezze del presunto killer Clemente.
Le fotografie, debitamente autenticate, a cui è stata accompagnata anche la prova temporale in cui sono avvenuti gli scatti delle foto, materiale questo oggi acquisito dalla Corte, dimostrano che Clemente Fiore, all’epoca dell’omicidio, era quasi completamente calvo, mentre il killer, descritto dalla testimone oculare, aveva capelli neri e lisci, con un ciuffo sul lato.
Trattasi, dunque, di documenti che potrebbero stravolgere l’esito di un processo particolarmente incerto e complesso che ha portato alla condanna ad anni trenta per il Clemente.
Molteplici le questioni giuridiche trattate e poderosa la mole di atti acquisiti in oltre 10 anni di indagini.
Dopo aver sciolto la riserva sulla questione sollevata dai legali del boss Clemente, hanno preso la parola i difensori dei collaboratori di giustizia Vincenzo Carotenuto e Antonio Riccardi, gli accusatori dei presunti correi.
Successivamente è stata la volta del’avvocato Fiorino, difensore di Giovanni De Salvo, spalla del Pagnozzi nella esecuzione.
Il prossimo 30 novembre il processo proseguirà con la discussione degli avvocati Gaito e Krogh.