Operaio travolto e ucciso da un camion
Operaio travolto e ucciso da un camion. Operaio travolto e ucciso sull’A1 nei pressi di Parma. È stato ucciso da un camion che ha travolto in pieno il mezzo sul quale stava viaggiando, l’operaio morto questo pomeriggio lungo l’Autostrada A1 mentre era al lavoro sulla corsia d’emergenza.
L’incidente è avvenuto intorno alle 15 di oggi lunedì 13 settembre, all’innesto fra l’A1 e l’A15 nei pressi di Parma: sul posto sono intervenuti i soccorritori del 118 insieme con gli agenti di polizia stradale.
Ma per l’uomo non c’è stato, purtroppo, nulla da fare e il personale medico non ha potuto fare altro che constatarne il decesso. L’operaio stava segnalando un cantiere lungo la corsia di emergenza
Stando a quanto ricostruito finora sembra che la vittima stesse viaggiando su un autocarro in un cantiere lungo l’Autosole, nel tratto tra il casello di Parma e il bivio per l’A15 Parma-La Spezia, quando un camion lo ha travolto.
L’operaio, dipendente di una società che lavora per Autostrade per l’Italia, stava segnalando un cantiere lungo la corsia di emergenza quando un camion diretto verso Milano ha sbandato mentre era in prima corsia ed ha colpito in pieno il furgone di servizio uccidendo sul colpo l’operaio.
Il tratto autostradale è stato chiuso. L’incidente è avvenuto all’altezza del chilometro 104.
La circolazione in direzione nord chiusa fra Parma e il bivio per l’A15
La circolazione in direzione nord è attualmente chiusa, fra Parma e il bivio per l’A15. All’interno del tratto chiuso il traffico è bloccato con 4 km di code.
Dopo l’uscita obbligatoria a Parma, percorrere la viabilità ordinaria e rientrare a Parma ovest sulla A15. Sul luogo era presente il personale di Autostrade per l’Italia, la Polizia Stradale e tutti i mezzi di soccorso.
Ucciso e gettato in un dirupo, una condanna all’ergastolo
Condanna all’ergastolo per Ivan Rudic, autotrasportare serbo di 36 anni. Due anni per Mihai Apopei, operaio romeno 51enne. E’ la sentenza pronunciata dalla Corte di assise di Bologna nel processo per l’omicidio di Consolato Ingenuo, 42enne calabrese ritrovato cadavere nel luglio 2019 in un dirupo tra Cereglio e Tolè, nel Comune di Vergato, in Appennino.
Rudic è giudicato responsabile di omicidio volontario e occultamento di cadavere, mentre Apopei è assolto per non aver commesso il fatto dalla ipotesi più grave e condannato solo per la seconda. La Procura, con il pm Bruno Fedeli, aveva chiesto l’ergastolo per Rudic, tre anni per Apopei.
L’omicidio era scaturito da una lite tra i tre, conoscenti da tempo, scoppiata in un bar a Tolé. Dopo che si erano allontanati in auto, del 42enne si erano perse le tracce: il suo corpo è ritrovato la mattina seguente.
I giudici hanno anche disposto il risarcimento in sede civile e provvisionali per oltre 100mila euro alle parti civili, i familiari di Ingenuo, ovvero la madre, i tre fratelli, la sorella e la figlia minorenne della vittima, difesi dagli avvocati Francesco Antonio Maisano e Alberto Bernardi.
Omicidio estremamente grave
“Esprimiamo soddisfazione – ha detto l’avvocato Maisano – perché la Corte ha ricostruito i contorni di un fatto omicidiario estremamente grave, che tanto dolore ha riversato su una famiglia colpendo in particolare un bambino in tenera età, che non potrà più avere accanto il suo papà.
Aspettiamo ovviamente di leggere le motivazioni della sentenza per capire meglio la scelta della Corte, che ha ritenuto invece di dover assolvere per il reato più grave l’imputato Apopei, riservandoci eventualmente ogni iniziativa per il prosieguo”.