Paolisi-Pianodardine: una giungla, più che una strada
A che punto sono i lavori? Perché non si aprono i lotti chiusi? Guida ragionata sulla scorrimento veloce
Quella della Paolisi-Pianodardine è una storia lunga che inizia nel 1988. Dopo quasi quarant’anni, a che punto sono i lavori? Cerchiamo di fare il punto in una situazione complessa.
La strada a scorrimento veloce potrebbe essere una risorsa fondamentale per la Valle Caudina. Una volta terminata dovrebbe collegare la città di Avellino con la Fondovalle Isclero, fino a Caianello, e attraversare da un capo all’altro la Valle.
L’opera però è tutt’altro che terminata. Molto è stato fatto, ma restano ancora alcuni significativi interventi da realizzare per rendere utilizzabile l’infrastruttura. Ed è evidente che l’attuale spezzatino, nonostante sia costato qualche centinaia di milioni di euro è praticamente inutilizzabile.
Lo spezzatino delle competenze
Innanzitutto la distinzione del territorio in due diverse province ha fatto si che il tratto irpino da Pianodardine a Paolisi, veda come soggetto appaltante l’Asi di Avellino, mentre il tratto Sannita è di competenza della Provincia di Benevento.
Il troncone avellinese è stato diviso il 4 lotti.
Primo lotto: Paolisi – San Martino (realizzato negli anni novanta)
Secondo lotto: San Martino – Roccabascerana (realizzato negli anni duemila)
Terzo lotto: Roccabascerana – Altavilla (finanziato per 80 milioni di euro con i fondi europei 2007/2013 e da appaltare)
Quarto lotto: Altavilla – Pianodardine (da finanziare, si spera, con il fondi 2014/2020).
Il tratto irpino è realizzato per meno della metà. I lotti ricadenti nella Valle Caudina sono quelli finiti. O quasi. Infatti tra il primo e secondo lotto, è rimasto un buco di circa un chilometro, tutto in territorio sammartinese. Ora i lavori sono in corso, sempre sotto la gestione dell’Asi, costo dell’opera 2,8 milioni di euro circa e, incrociando le dita, si può sperare di vederli conclusi per la fine dell’anno. Si potrebbe dire che entro breve la strada potrebbe essere utile a migliorare almeno i collegamenti interni alla Valle Caudina, mentre il raggiungimento della città di Avellino è ancora di la da venire. Bisogna sperare infatti che l’Asi si decida ad appaltare il terzo lotto.
Fondi: poco tempo per le spese
I soldi ci sono 80 milioni stanziati dalla Giunta Caldoro tra i Grandi Progetti per rilanciare la Campania. Ma i fondi europei vanno spesi entro giugno 2015. Significa fare la gara di appalto, affidare i lavori e realizzare l’opera: un opera di 80 milioni di euro, che copre una distanza di 5,3 km, con ponti, gallerie e due svincoli. Per il quarto ed ultimo lotto è tutto ancora da decidere: la copertura finanziaria, l’Ente gestore dei lavori e la prospettiva più vicina sarebbe quella di utilizzare i fondi europei della nuova programmazione. Ma qui entra in gioco la politica, quella che conta.
Sannio e Irpinia: impossibili da ricongiungere
Il troncone sannita è realizzato da Paolisi fino a Moiano. Il lavori si sono interrotti negli ultimi chilometri che dovevano congiungere la strada alla bretella già realizzata alla periferia di Sant’Agata de’ Goti. Sono stati realizzati lo sterro del tracciato, un ponte, una galleria, poi tutto si è fermato. Stesso copione tra Paolisi ed Airola. Qui ci dovrebbe essere il congiungimento con il primo lotto irpino. Prima è stato costruito un ponte. Poi lo stesso è stato abbattuto, spendendo qualche milione di euro e sostituendolo con una mega rotatoria. Ma l’accesso al tratto sannita, completato, asfaltato è stato sbarrato con dei blocchi di cemento e ad oggi non è accessibile. Le cause sono da ricercare nel mancato collaudo o nell’assenza di segnaletica.
E i sindaci che fanno?
Se si guarda la strada all’interno della Valle Caudina emerge un dato: che questa è praticamente conclusa o quasi. Infatti da Roccabascerana a Moiano si deve attendere solo la chiusura del cantiere di San Martino i cui lavori dovrebbero terminare entro l’anno e si dovrebbe aprire lo svincolo inspiegabilmente chiuso alla rotatori di Paolisi in direzione di Airola. L’utilità per i cittadini della valle sarebbe sicuramente già elevata perché servirebbe a decongestionare il traffico locale. Anche in questo caso ci vorrebbe un’azione congiunta dei sindaci sugli enti gestori delle strade.
Questo è un compito che sembra fatto a posta per il futuro presidente e la giunta della nascente Unione dei Comuni della Valle Caudina di cui la strada a scorrimento veloce sarebbe l’asse viario più importante insieme alla congestionatissima statale Appia. Senza dimenticare che la valle caudina può vantare anche una presenza in seno al consiglio regionale, seppure tra le fila dell’opposizione, con l’on. Giulia Abbate.
Sabato 26 aprile: parliamone
Sciogliere i nodi tocca a Stefano Caldoro, presidente della Regione Campania, e al sottosegretario ai trasporti Del Basso De Caro i quali sabato 26 aprile saranno in Valle Caudina. I due devono prendere chiari impegni: uno a breve termine, quasi banale, l’apertura dei tratti già realizzati; uno a medio termine il completamento dei lotti ancora da realizzare verso Avellino e verso la Fondovalle Isclero.
Sempre che gli amministratori caudini si ricordino di chiederglielo.
(in foto: il progetto completo della scorrimento veloce)
Angelo Vaccariello
@angelismi