Papa Francesco a Palermo ai sacerdoti: no alla doppia morale, carrierismo e familismo
Grande giornata a Palermo per Papa Francesco , nonostante il forte periodo di prova. Intanto su qualche social in valle Caudina compare lo slogan “noi stiamo con papa Francesco”. Ci piacerebbe sentirlo anche dai pulpiti. A proposito di essi il Papa si rivolge ai sacerdoti con queste parole: “Io ti assolvo: il sacerdote, uomo del perdono, è chiamato a incarnare queste parole… Il prete non porta rancori, non fa pesare quel che non ha ricevuto, non rende male per male. Il sacerdote è portatore della pace di Gesù: benevolo, misericordioso, capace di perdonare gli altri come Dio li perdona per mezzo suo (cfr Ef 4,32). Porta concordia dove c’è divisione, armonia dove c’è litigio, serenità dove c’è animosità. Ma se il prete è un chiacchierone, invece di portare concrodia, porterà divisione, porterà guerra…”. “Il sacerdote è uomo di Dio 24 ore su 24, non uomo del sacro quando indossa i paramenti. La liturgia sia per voi vita, non rimanga rito. Per questo è fondamentale pregare Colui di cui parliamo, nutrirci della Parola che predichiamo, adorare il Pane che consacriamo, e farlo ogni giorno. Preghiera, Parola, Pane; padre Pino Puglisi, detto ‘3P’, ci aiuti a ricordare queste tre ‘P’ essenziali per ciascun prete ogni giorno: preghiera, Parola, Pane”. Parole chiare quelle del Santo Padre ricche di amore e spiritualità eucaristica ma anche esortazioni alla coerenza del proprio ruolo e della propria chiamata. Ci si chiede come possano essere attuate nelle nostre zone? Come i laici possano essere d’aiuto concreto ai Sacerdoti? Soprattutto per una chiesa meno clericalista? Esiste un dialogo vero e sincero tra laici e sacerdoti e tra sacerdoti e sacerdoti? Intanto il Papa continua a trainare la Chiesa verso i sicuri porti del Regno di Dio, nonostante gli scandali e le divisioni di questi giorni. Essa è guidata dallo Spirito e non dai capricci dei corvi universali e locali.
Tiziano Izzo