Partenio, una ricchezza trascurata
È sempre motivo di orgoglio rileggere La traversata del Partenio di Giustino Fortunato.
Pensare che il grande meridionalista abbia dedicato ai nostri monti pagine tanto belle, dovrebbe essere una formidabile forma di promozione del territorio.
Ma l’orgoglio e la promozione si fermano qui. La primavera è arrivata, il sole bacia i monti e li riempie di colori straordinari ma anche questo anno niente è stato fatto per la penetrazione turistica.
Nell’area Caudina che interessa il Partenio, esistono solo due zone attrezzate per accogliere persone.
L’Oasi Wwf di Montagna di Sotto, nota anche come Acqua della Vena, che si trova nel territorio del comune di Pannarano e l’area del Mafariello che fa parte del comune di San Martino.
Sempre da quelle parti ci sono le zone attrezzate del duca Pignatelli Della Leonessa, ma quelle sono proprietà privata.
In località Piano di Lauro, territorio del comune di Cervinara, esiste un rifugio, ma è completamente abbandonato, oggetto di vandali imbecilli che non sanno fare altro che distruggere. Nel 2005, la comunità montana del Partenio, guidata allora da Palerio Abate, svolse una delicata opera di mappatura dei sentieri. Si trattava di un’azione fondamentale per permettere agli escursionisti, anche quelli alle prime armi, di scoprire la bellezza dei monti.
Ma ci vuole cura per tenere in ordine i sentieri. E nove anni dopo di quell’opera sono rimasti solo i cartelli.
Altra piaga è rappresentata dai tanti che scorrazzano in moto, quod e fuoristrada in quelli che dovrebbero essere territori protetti addirittura da un parco regionale. Insomma,quella che dovrebbe una risorsa un tesoro da sfruttare, una strada per lo sviluppo, ogni giorno viene sfregiata. Nessun progetto serio è stato messo in campo per proteggere e sviluppare il territorio.
E non si capisce neanche chi lo dovrebbe fare, vista la sovrapposizione di competenze. Bisognerebbe ripartire dalla montagna e farlo seriamente. Non occorre essere esperti di geografia ed economia per capire che il Partenio si trova a meno di un’ora da Napoli, la più popolosa città del Meridione. Non solo, i collegamenti sono assicurati da una linea ferroviaria. Tutti elementi che dovrebbero essere una fortuna. Ma la primavera è arrivata, l’estate è alle porte e se un malcapitato escursionista dovesse capitare in zona non saprebbe neanche a chi chiedere informazioni. Altro che Giustino Fortunato.
Peppino Vaccariello