Pensioni: in arrivo la quattordicesima
Pensioni: in arrivo la quattordicesima. La quattordicesima mensilità è una somma aggiuntiva corrisposta dall’Inps a luglio o a dicembre di ogni anno. Spetta ai lavoratori dipendenti di settori il cui contratto collettivo nazionale la prevede o che hanno stipulato un accordo aziendale che la prevede in deroga al Ccnl.
Come indicato anche nel messaggio 2592 dell’Istituto dello scorso 28 giugno, anche tutti i pensionati over 64 che annualmente percepiscono fino a due volte il trattamento minimo annuo (524,35 euro nel 2022).
Non spetta ai lavoratori parasubordinati, autonomi, tirocinanti, stagisti, incaricati di prestazioni di lavoro occasionale e co.co.co e ai lavoratori dipendenti che non l’hanno maturata a causa di aspettativa e assenza non retribuita o assenza ingiustificata.
La quattordicesima a luglio
Per i lavoratori che ricevono la quattordicesima a luglio, la data esatta dell’erogazione dipende dal singolo contratto collettivo nazionale. Può essere erogata in concomitanza con lo stipendio oppure separatamente. Per quanto riguarda, invece, i pensionati, nel caso in cui maturino il requisito anagrafico necessario entro il 31 luglio (64 anni d’età) la quattordicesima sarà erogata sulla rata pensionistica del mese, in pagamento dal 1 luglio. Invece, per coloro che compiono 64 anni a partire dal 1° agosto, la liquidazione è prevista a dicembre.
A chi spetta la quattordicesima di luglio
A luglio la quattordicesima spetta ai lavoratori dipendenti il cui contratto collettivo nazionale ne prevede l’erogazione nel settimo mese dell’anno. I lavoratori che la percepiscono a luglio sono quelli dei settori del turismo, del commercio e del terziario.
Si troveranno la quattordicesima sul cedolino della pensione del mese anche i titolari di trattamento previdenziale che compiono il 64esimo anno d’età – uno dei requisiti necessari per riceverla – entro il prossimo 31 luglio.
Come si calcolano gli importi
La quattordicesima corrisponde alla parte fissa di una mensilità piena percepita dal dipendente. Ma il lavoratore riceve la quota piena solo se ha avuto un rapporto continuativo con il datore di lavoro nei 12 mesi precedenti l’erogazione.
Per quanto riguarda, invece, i pensionati, l’Inps ha predisposto un calcolo fisso basato sul trattamento minimo annuo. Con una pensione annua fino a 1,5 volte il trattamento minimo (524,35 euro nel 2022).
Fino a 15 anni di contribuzione per i lavoratori dipendenti e fino a 18 per gli autonomi: 437 euro; dai 15 ai 25 anni di contribuzione per i dipendenti e dai 18 ai 28 per gli autonomi: 546 euro; oltre i 25 per i dipendenti e oltre i 28 per gli autonomi: 655 euro.
Con una pensione annua da 1,5 a 2 volte il trattamento minimo (524,35 euro nel 2022). Fino a 15 anni di contribuzione per i lavoratori dipendenti e fino a 18 per gli autonomi: 336 euro. Dai 15 ai 25 anni di contribuzione per i dipendenti e dai 18 ai 28 per gli autonomi: 440 euro. Oltre i 25 per i dipendenti e oltre i 28 per gli autonomi: 504 euro. (Fonte linserto.it)