Premio Città di Airola, il bilancio di Anna Izzo
Il Concorso Internazionale di Esecuzione Musicale “Città di Airola” ha ufficialmente chiuso i battenti dell’undicesima edizione, con la serata finale di premiazione svoltasi domenica sera, 26 maggio, presso il Teatro Comunale di Airola. Abbiamo provato a tracciare lo stato dell’arte della manifestazione, divenuta punto di riferimento della concorsistica musicale a livello internazionale, intervistando la fondatrice e direttrice artistica del “Città di Airola”, Maestro Anna Izzo.
Maestro Izzo, con quale spirito chiude il bilancio dell’undicesima edizione del Concorso?
Siamo stremati, ma soddisfatti. L’undicesima edizione è stata prodiga soddisfazioni, sia in termini qualitativi che numerici. Sotto il primo profilo, abbiamo intercettato un gran numero di talenti provenienti da tutto il mondo – Italia, Spagna, Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti, Hong Kong, Cina, Giappone, Turchia, Germania… Sotto il secondo profilo, grazie soprattutto all’ulteriore incremento di scuole medie e licei a indirizzo musicale, siamo oramai arrivati per il secondo anno consecutivo a oltre 2mila iscritti.
Come spiega il successo ottenuto da quest’evento?
C’è dietro un lungo lavoro di un anno intero, teso a g,arantire efficienza alla parte organizzativa (per cui mi preme ringraziare di cuore la mia collaboratrice Irene Guerriero), a comunicare in maniera chiara (con l’ufficio stampa curato da Mario Tirino e il lavoro grafico/audiovisivo di Diamante), e, prima di tutto, a individuare giurati di prestigio assoluto. Chi arriva da tutta Italia e da diversi Paesi del mondo in un piccolo centro del Beneventano lo fa soprattutto perché sa che, a giudicarlo, sarà una Commissione di livello, competenza e obiettività assoluti. Per non far torto a qualcuno, mi limito a ringraziare i presidenti delle varie Commissioni, che hanno anche svolto un eccellente lavoro di coordinamento e sintesi degli orientamenti di tutti gli straordinari commissari delle varie sezioni – i Maestri Franco Andolfi (Canto Lirico), Matteo Fossi (Musica da Camera), Alberto Nosè (Premio Moscato), Luigi Pignalosa (Jazz e Moderna), Maria Giovanna Siciliano (Chitarra).
Possiamo parlare di una manifestazione compiutamente proiettata oltre lo scenario nazionale?
Questo credo si possa verificare negli arrivi che ormai da diversi anni registriamo di musicisti, giovani e meno giovani, da vari Paesi esteri. Proprio oggi, tra l’altro, abbiamo appreso con enorme gioia che il nostro Premio “Moscato” è stato inserito tra gli eventi monitorati dalla Alink-Argerich Foundation, un prestigiosissimo ente internazionale che funge da centro informazione e servizi per i pianisti di tutto il mondo.
Arrivati a questo punto, in cosa può migliorare ancora il Concorso?
C’è ancora tantissimo da migliorare. Come Lei sa bene, la Valle Caudina è un territorio parecchio difficile da un punto di vista della logistica, della ricettività e dei trasporti. Per questo motivo, stiamo già lavorando, per l’edizione 2020, a una serie di accordi con strutture alberghiere per favorire l’accoglienza dei musicisti da e verso aeroporti e stazioni ferroviarie. In questo modo contiamo di migliorare ancor di più il livello del servizio offerto e favorire un ulteriore incremento degli arrivi dall’estero.
Come possono le varie forze del territorio contribuire a sviluppare il Concorso?
Nonostante i tanti sforzi effettuati sul piano della comunicazione, non sempre la funzione culturale, sociale e anche economica svolta da questo Concorso per il territorio è stata ben compresa da diversi attori del territorio. Speriamo di operare ancor meglio affinché ci sia sempre un sostegno istituzionale forte, come quello garantito dall’Amministrazione Comunale di Airola e dal sindaco Napoletano, ma anche una consapevolezza maggiore dell’importanza del Concorso per Airola, la Valle Caudina e il Sannio intero. Siamo sempre aperti a collaborazioni da parte delle associazioni e degli enti locali per qualsiasi iniziativa che, a partire dal “Città di Airola”, possa essere utile a far conoscere le tante ricchezze paesaggistiche, storico-architettoniche ed enogastronomiche che il nostro territorio offre. La musica, in questo senso, può essere davvero un formidabile volano di sviluppo e marketing territoriale.