Prestiti al Sud? Costano più che al Nord
Negli ultimi anni a causa della crisi è cresciuto il divario tra Nord Europa e Italia nell’accesso al credito per le aziende. Le pmi europee che nel 2012 hanno chiesto e ottenuto un finanziamento bancario sono state in Italia il 48%, quasi la metà di quelle tedesche (82%). Mentre il denaro nel Mezzogiorno continua a costare di più; il differenziale dei tassi di interesse tra Sud e Centro-Nord è arrivato nel 2012 a sfiorare il 35%. Per evitare l’aggravarsi dei divari tra paesi europei centrali e periferici, occorre secondo la Svimez individuare misure alternative al credito bancario, quali la finanza innovativa, l’emissione dei mini bonds da parte delle pmi, l’uso dei fondi strutturali europei.
È quanto emerge dallo studio “Crisi dell’eurozona, sistema bancario italiano e squilibri territoriali” dei professori Luca Giordano e Antonio Lopes pubblicato sull’ultimo numero della Rivista Economica del Mezzogiorno, trimestrale della Svimez diretto da Riccardo Padovani edito da Il Mulino.
Se alla fine del 2008 il divario relativo tra le due aree era circa del 10%, (6,29% al Centro-Nord contro il 6,89% nel Mezzogiorno per i tassi a breve termine con scadenza fino a un anno), due anni dopo era salito al 27% (2,9% del Centro-Nord contro 3,7% del Sud), per poi arrivare a quasi il 35% nel corso del 2012 (3,2% del Centro-Nord contro 4,3% del Sud), a dimostrazione del maggior rischio connesso con un quadro macroeconomico più incerto.
Angelo Vaccariello
@angelismi