Prete sorpreso in auto con un minore, svolta nel processo

Redazione
Prete sorpreso in auto con un minore, svolta nel processo
Prete sorpreso in auto con un minore, svolta nel processo

Prete sorpreso in auto con un minore, svolta nel processo. Svolta nel caso di don Gianfranco Roncone, ex sacerdote di Presenzano indagato per abusi sui minori. Il processo sarà celebrato a Santa Maria Capua Vetere, stando a quanto deciso dal tribunale di Napoli nell’udienza di ieri dopo il rinvio a giudizio.

Richiesta dei legali

Erano stati i legali del parroco a chiedere il trasferimento del processo per motivi di competenza territoriale.

Le forze dell’ordine, nel corso di una notte dell’agosto 2020, notarono il parroco mentre viaggiava in auto in compagnia di un minore del posto: questo l’episodio che diede il via alle indagini, le quali hanno richiesto l’aiuto anche di quanti, per primi, avevano coraggiosamente denunciato gli abusi.

Arresto don Nicola, nuovi coinvolgimenti

Migliaia di file dai contenuti definiti “raccapriccianti” dagli inquirenti, che in alcuni casi ritraevano vere e proprie violenze sessuali in danno di bambini in tenera età, sono stati sequestrati dalla polizia postale.

Operazione Meet Up

Il sequestro è avvenuto, come si legge su Anteprima 24 Benevento,   nell’ambito dell’operazione ‘meet up’ diretta dalla procura di Torino che ha portato all’arresto, tra gli altri, del direttore della Caritas diocesana di Benevento, Don Nicola De Blasio.

Con il prete sono stati arrestati anche un tecnico informatico 37enne residente in Piemonte e il creatore di un canale a pagamento che, sfruttando una nota piattaforma di messaggistica, veniva utilizzata per diffondere il materiale.

Il materiale pedopornografico veniva divulgato previo pagamento di una somma di denaro che abilitava all’iscrizione al canale.

L’arrestato in Puglia è il creatore del canale a pagamento oggetto dei primi accertamenti, un ragazzo all’epoca dei fatti minorenne. Nell’operazione sono 26 le persone indagate nei confronti delle quali sono stati eseguiti altrettanti decreti di perquisizione.

L’attività, diretta dalla Procura di Torino e coordinata dal Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni – Centro Nazionale di Contrasto alla Pedopornografia Online, ha riguardato tutto il territorio nazionale, impegnando nelle perquisizioni 11 Compartimenti.

Per effettuare tale attività, spiegano gli investigatori della polizia postale di Torino, è stato necessario un lungo lavoro di carattere preparatorio, consistente nella ricerca del rapporto di fiducia con gli interlocutori.

La difesa di don Nicola

Questi, di volta in volta si mostravano interessati allo scambio di materiale, “con un notevole sforzo mentale degli operatori nell’assunzione delle stesse vesti dei propri target“. Il resto è stato possibile seguendo le tracce informatiche lasciate in rete dagli internauti.

Ricordiamo che don Nicola De Blasio si è dimesso da parroco e direttore della Caritas diocesan. Il sacerdote nell’interrogatorio di garanzia ha giustificato la presenza di quelle immagini sul suo computer in quanto egli stesso stava conducendo un’inchiesta su queste tematiche. Don Nicola si è dichiarato un prete distrutto.

( Foto Edizioni Caserta)