Risarcimento da un milione di euro ai familiari di una donna morta dopo essere stata rifiutata due volte al pronto soccorso

Redazione
Risarcimento da un milione di euro ai familiari di una donna morta dopo essere stata rifiutata due volte al pronto soccorso
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Risarcimento da un milione di euro ai familiari di una donna morta dopo essere stata rifiutata due volte al pronto soccorso. Aveva un dolore al petto. Per due volte nel giro di pochi giorni si era presentata al pronto soccorso.

Prima al Santa Barbara di Iglesias: visitata e mandata a casa. Poi al Brotzu di Cagliari: identico esito. Ma il problema persisteva. Così l’indomani è andata dal suo medico di famiglia. E’ morta nel suo studio.

La vittima aveva 34 anni, viveva nell’Iglesiente. Aveva un figlio piccolo e un compagno. Succedeva nel 2013. Oggi, dieci anni dopo, il Brotzu ha deliberato di stanziare le somme per il risarcimento dopo un lungo contenzioso sfociato in due procedimenti.

Uno penale e l’altro civile, partiti da un esposto dei familiari, anche dal padre, dalla madre e dalla sorella: a loro andranno 945 mila euro.

Hanno accettato una transazione, proposta dal giudice e formulata dall’avvocato Renato Figari, che nella vicenda ha tutelato gli interessi dell’azienda sanitaria.

Perizia della Corte dei Conti

Le perizie svolte nella procedura civile, che si era spostata nell’area di azione della Corte dei conti, avevano stabilito che le responsabilità per quella morte fossero da imputare per il 20% a un possibile errore del medico del Santa Barbara e per il restante 80% al collega del Brotzu.

Per gli esperti, avrebbero dovuto individuare una dissecazione aortica che, invece, è risultata fatale. Un male difficile da individuare senza esami specifici, che ha ucciso la giovane mamma.

Il filone contabile si è chiuso. Dalle casse del Brotzu usciranno 160 mila euro, il resto sarà coperto dall’assicurazione. Lo stesso succederà all’Ats in liquidazione, che deve rispondere del 20% di colpa attribuita.

Ancora in piedi, stando a quanto si apprende, il procedimento penale. Che potrebbe avere un esito diverso rispetto a quello che ha portato alla delibera emessa dai vertici dell’azienda di piazzale Ricchi.

( Foto di repertorio)