Rotondi, calunnie e pettegolezzi
La calunnia è un venticello, canta don Basilio ne Il Barbiere di Siviglia. Calunnia e maldicenza sono mali atavici dei nostri comuni caudini, come del resto di quelle piccole comunità dove tutti si conoscono. Non si salva nessuno dal pettegolezzo, dalla invettiva mascherata e dal così si dice. Certe voci, a volte, sono anche crudeli. Basta pensare a cosa succede quando avviene un incidente stradale. Si ingigantisce così tanto la notizia che un ferito anche lieve o è morto o è in prognosi riservata. Un capitolo a parte, di questo vero e proprio corollario di voci che a volte vengono messe in circolo ad arte, lo merita l’attività politica. Sindaco o assessori nelle piccole comunità sono tra le persone più in vista e su di loro vengono scaricate le più volgari nefandezze. Nell’era dei social network, però, c’è chi dice No e rispedisce al mittente le accuse, ma lo fa pubblicamente mettendoci, come si suol dire, la faccia. È quello che ha fatto il sindaco di Rotondi, Antonio Russo, che questa mattina ha pubblicato sulla sua bacheca Facebook un post con il quale smentisce che la sua giunta abbia firmato un’ordinanza di chiusura, chi sa per quali motivi, di un locale cittadino. Una smentita secca, con la minaccia di adire le vie legali contro quelle persone che mettono in giro queste voci. E, probabilmente, quel post avrà fatto fischiare le orecchie a coloro che hanno messo in circolo una voce totalmente priva di fondamento. A ben pensarci, l’iniziativa del primo cittadino potrebbe essere un ottimo deterrente contro i pettegolezzi. Anche perché le persone che eccellono in questo vile hobby, generalmente, sono vili. Basta far intendere loro di aver capito chi è la fonte della diceria per vederli scomparire con la coda tra le gambe. E, a giudicare dai commenti, il post di Russo è stato molto apprezzato. Certo non servirà a far cessare i pettegolezzi cattivi ma, probabilmente, la prossima volta chi intende sparlare di qualcuno starà molto attento.
peppinovaccariello67@gmail.com