Rotondi: sisma, il Comune chiude

Redazione
Rotondi: sisma, il Comune chiude
Riceviamo dal gruppo Terramia e pubblichiamo
“Ieri, 16 dicembre, il sindaco del Comune di Rotondi, appreso del sisma in S. Leucio, ha ordinato la chiusura di scuole e casa comunale.
Bene. La prudenza non è mai troppa.
Anche i sindaci del circondario han chiuso le scuole. Alcuni (Montesarchio) per due giorni.
Ma la casa comunale …
1. Chiudere la casa comunale è diverso da chiudere scuole e uffici. Ad esempio Montesarchio ha ordinato chiusura di scuole e uffici (ASL, poste…), ma non ha chiuso gli antichi edifici che ospitano i servizi comunali. Cervinara ha chiuso solo le scuole. Airola ha chiuso le scuole e ha ordinato controlli e verifiche.
Rotondi no: chiusa la casa comunale. Punto. E arrivederci a domani.
Capite: chiuso! uffici chiusi, amministrativi a casa, attività amministrative sospese …
Chiudere la casa comunale senza dare ai cittadini un riferimento (magari di protezione civile) è una cosa che richiede spiegazioni. Per il futuro (ma auguriamoci il meglio…), più che per il passato.
Chiudere il Comune e non dare indicazioni alternative alla cittadinanza.  Una ordinanza che dice: si chiude e null’altro. A chi devono far riferimento i cittadini?
C’è un’emergenza: chi gestisce l’emergenza nel Comune di Rotondi? Numeri di telefono, nominativi, strutture, indirizzi, avvisi, raccomandazioni …
Quale cultura amministrativa è espressa!?!
Certo ci sono i Vigili del fuoco,  le forze dell’ordine, la prefettura, le strutture sanitarie …
Ma dov’è la struttura di emergenza comunale?
E questa cosa può passare sotto silenzio? una comunità può evitare di interrogarsi su un fatto del genere?
2. La casa comunale è insicura. Bene. Fuori tutti. Ma altre scosse analoghe con epicentro in S. Leucio ci sono state. Il 16 dicembre siamo arrivati ai livelli 3.6 e al 3.9, ma in novembre c’è stato il livello 3.1. Con epicentro in S. Leucio.
Non c’è stata chiusura del Comune in novembre, c’è chiusura il 16 dicembre.
Allora che logica (meglio sarebbe, protocollo o procedura) si sta seguendo nel gestire il sisma e la apertura/ chiusura della casa comunale?
E ancora: sono previste verifiche e controlli da parte dell’ufficio Tecnico (come ad es. Airola ha previsto)?
3. Nell’ordinanza fa capolino una figura nuova (per quanto ci riguarda): nientemeno che il “Responsabile della Protezione Civile Comunale“.
Ci siamo persi qualche puntata (noi di Terramia), per questo chiederemo al Sindaco (ma anche alla Prefettura che di certo è stata informata) gli estremi della nomina e le caratteristiche di questa figura centrale per la Comunità.
4. A margine, torniamo sulla  Scuola “Pascoli”. I lavori attuali propongono “l’adeguamento sismico alle NTC 2008” della struttura in muratura (della estensione di circa 1000mq) mentre il corpo di fabbrica in c.a. “non necessita di interventi di messa in sicurezza sismica”. Adeguamento significa molto. Significa conseguire i livelli di sicurezza previsti dalle stesse norme tecniche. Ieri la scuola “Pascoli” è stata sfollata: la prudenza non è mai troppa, ma una spiegazione (o un supplemento di informazioni sul nulla esistente) da parte della Autorità sarebbe più che opportuna.
Qui si saldano le inadempienze del passato con le problematiche del presente e i rischi del futuro: il Piano di protezione Civile, con tutti i suoi enormi limiti, non è stato mai implementato (ma pagato nel 2015). Lo abbiamo chiesto con una interrogazione anni fa e ora saremo costretti a portarla in Consiglio Comunale, incomodando ancora una volta il Prefetto di turno”.