Rotondi, Terramia: Alto Calore, no al piano di ristrutturazione
Riceviamo dal Gruppo consiliare Terramia e pubblichiamo
Alto Calore Servizi – non riteniamo ci siano garanzie sufficienti per il futuro. Siamo contrari all’aumento di capitale a carico dei Comuni.
La storia dell’Ente Idrico è un esempio da manuale dei disastri che l’ingerenza di una politica e un management indefinibili possono provocare ad una compagine aziendale e ad un servizio primario, oltre che alle sventurate (vittime e carnefici) popolazioni che sono chiamate a pagare con il ricorso ai soliti aumenti tariffari (“una tariffa idrica delle più alte della Campania”).
La Corte dei Conti ha indicato per il triennio 2015-2018 un danno erariale da 12 milioni: una ulteriore evidenza della pessima gestione politico- amministrativa e aziendale.
Il “Piano di ristrutturazione” dello studio Pozzoli di Firenze (il consulente chiamato a mettere ordine) disegna il consueto quadro fallimentare. Debiti per oltre 134 milioni e crediti scaduti e non riscossi per 69 milioni al 31/12/2017. Una “incidenza del costo del lavoro sensibilmente superiore alla media del comparto idrico” e una stima di 130 esuberi.
Impietoso anche il dato sulla condotta dei Comuni soci (cioè dei Sindaci) che “a partire dalla trasformazione in Spa (2003) non hanno più versato la quota di partecipazione consortile”.
E poi “a completare il quadro già fortemente negativo” si è aggiunta la riduzione del rating (insomma della “reputazione” o affidabilità) della società, “anche a seguito delle continue notifiche di atti di pignoramento e di istanze di fallimento (anche di Comuni soci)”.
Anarchia.
In questo quadro, la ricetta per evitare il fallimento è basata su un aumento di capitale. Ai Comuni si chiedono almeno 50 milioni di euro tra il 2018 e il 2021.
Terramia si oppone alla proposta del Piano di Ristrutturazione, votato a maggioranza dalla assemblea dei Sindaci, poiché si pone in continuità con la precedente amministrazione che non si ritiene dia garanzia alcuna.
A margine, Terramia osserva che sul tema il Sindaco Russo si è ben guardato dal proporre una qualsivoglia forma di informazione e consultazione della minoranza (e dei cittadini), in coerenza con uno stile di governo ispirato a chiusura e mancanza di trasparenza. Ne riparleremo in Consiglio Comunale.”