San Martino: la frana che si poteva evitare, la rabbia del vicesindaco

Redazione
San Martino: la frana che si poteva evitare, la rabbia del vicesindaco

San Martino Valle Caudina. La frana si è sviluppata in località Costa. La stessa zona dove si registrò un evento simile agli inizi degli anni ’50 del secolo scorso. Poi è scesa giù, con forza, sino ad arrivare in località Vallicella. A questo punto, la massa di fango e detriti si è riversata nel torrente Caudino che è esploso nei pressi del comune.

Questa la ricostruzione dell’evento franoso che ha sommerso piazza XX Settembre, provocando un ferito e 150 sfollati, e che ha sommerso di fango il centro storico, il Capofiume.

La frana è scesa giù, senza problemi, perché, in quella zona, non ci sono vasche di laminazione. Un fatto che fa rabbia al vice sindaco Franco Capuano e dimostra quanto, a volte, gli interventi possano essere completamente inutili. Le vasche di laminazione, infatti, dopo la frana del 1999 sono state realizzate altrove. Eppure località Costa pende come una spada di Damocle sul Capofiume. Ci sono dei castagneti abbandonati che non svolgono alcune funzione di diga. Anzi, forse proprio uno di quegli alberi, ha provocato il tappo che ha fatto esplodere il torrente. Il centro storico, per intenderci, quelle abitazioni intorno alla chiesa ed al castello, è stato risparmiato. Ma non piazza XX Settembre, e dopo venti anni, sembra di essere tornati all’anno zero.