San Martino non dimentica il sacrificio di Rino D’Argenzio

Redazione
San Martino non dimentica il sacrificio di Rino D’Argenzio
San Martino non dimentica il sacrificio di Rino D'Argenzio

San Martino non dimentica il sacrificio di Rino D’Argenzio. Oggi è una giornata triste per le comunità di Cervinara e San Martino Valle Caudina. 22 anni, in questi due paesi si contavano i morti a causa di un evento franoso. Cinque le vittime a Cervinara ed una anche a San Martino.

Il Consiglio Comunale di San Martino Valle del 18 Febbraio 2000 deliberò di conferire una Medaglia D’oro alla Memoria a Pellegrino D’Argenzio. Si tratta di un segno di riconoscimento per il gesto che il 16 Dicembre 1999 lo vide perdere la vita nel tentativo di porre riparo alla furia devastatrice della natura, che minacciava l’abitato del paese ed il normale defluire del fiume.

Ricordo ancora vivo

A distanza di 22 anni il ricordo di quei tristi momenti è ancora vivo nelle menti di tantissimi Sanmartinesi. L’attuale amministrazione, guidata dal sindaco Pasquale Pisano, con delibera del 18 Novembre 2021, ha deciso di approvare ed intitolare a Pellegrino il Largo, venutosi a creare con la realizzazione della rotonda, all’incrocio di Via Crocevia e Via Torretiello.

Ricordare Rino , sottolinea l’amministrazione, è un monito da trasferire alle future generazioni affinché il nostro paese non commetta più gli errori del passato. Ricordiamo che San Martino proprio venti anni dopo, nel dicembre del 2019 ha dovuto fare i conti con un altro evento franoso, ancora più devastante.

Pesanti danni

Fortunatamente, però, non ci furono vittime anche se pesanti sono stati i danni. Ricordare quel ragazzo che, coraggiosamente, salì su una pala meccanica per tentare di fermare il fango, fa onore all’amministrazione e alla comunità tutta di San Martino.

Certo, la furia della natura non si può fermare con il coraggio. Cervinara e San Martino hanno bisogno di interventi strutturali in montagna per evitare che si possano ripetere le colate rapide di  fango. La manutenzione sui corsi d’acqua deve essere continua. Solo così si combatte a fondo il dissesto idrogeologico e non si contano i morti.