San Martino, Ricci disinnesca la crisi
La politica è una eterna partita a scacchi. Ogni mossa viene seguita da una contromossa e chi non risponde in tempo utile all’avversario è destinato a soccombere. Era sembrato abbastanza strano, quindi, che il sindaco di San Martino, Pasquale Ricci, si stesse facendo chiudere in un angolo senza reagire. Ricci è politico di lungo corso, abituato a navigare nei procellosi mari della politica provinciale. Uno abituato a sentire prima degli altri l’odore della tempesta in arrivo. E così, quando ha capito che il gruppo consiliare “Il paese prima di tutto” poteva stringere un patto con l’opposizione per defenestrarlo, ha smesso di restare fermo. Sapeva che una parola di troppo gli poteva costare la fascia tricolore. Allo stesso tempo, però, ha agito su quelle che erano le posizioni meno oltranziste, rappresentate dal presidente del consiglio Chiara Parrella e dall’assessore Marina Ognibene. La sua intuizione si è rivelata giusta e le ipotesi bellicose del gruppo, almeno del capogruppo, Franco Capuano, si sono placate. A dare una mano al primo cittadino, nella sua opera di persuasione, è stato anche il fattore tempo. La finestra elettorale che poteva portare i sammartinesi al voto il prossimo 25 maggio, si è chiusa. Sfiduciare Ricci, quindi, avrebbe significato consegnare il paese ad un anno di governo del commissario prefettizio. Una responsabilità grande che nessuno si è sentito di assumere. Da qui una sorta di tregua armata che dovrebbe reggere sino al prossimo anno quando si aprirà la finestra elettorale per le regionali. E che le cose siano cambiate, lo dimostra il nuovo attacco dell’opposizione a giunta e maggioranza. La minoranza era rimasta in stand by, ma quando ha capito cosa era successo ha scatenato una nuova offensiva. In politica ad ogni mossa segue una contromossa.
Peppino Vaccariello