San Martino: scoppia la protesta dei residenti di XX Settembre
San Martino: scoppia la protesta dei residenti di XX Settembre. Il progetto di rifacimento di piazza XX settembre a San Martino Valle Caudina non piace a tutti.
Il no dei residenti
A schierarsi contro l’opera sono i residenti. L’amministrazione comunale,guidata dal sindaco,l’architetto Pasquale Pisano, ha promosso una serie di appuntamenti per spiegare l’intervento.
L’opera, dal costo di tre milioni di euro, finanziata con i fondi per la messa in sicurezza del territorio a seguito della frana del dicembre 2019, non convince chi abita la piazza e i vicoli circostanti.
La protesta è venuta dal basso. Sono comparsi numerosi striscioni del tipo “giù le mani dalla piazza”. Ma non sono mancate le denunce a mezzo social. Tanti i post di dissenso.
Il sindaco Pisano, insieme a tutta l’amministrazione ed ad una folta squadra di tecnici, progettisti ed esperti ha spiegato a più riprese le ragioni dell’intervento che prevede l’apertura di un tratto ulteriore del fiume nella parte oggi coperta, l’eliminazione dei marciapiedi che porterebbe la piazza ad un unico livello.
Questa soluzione sarebbe necessaria per garantire gli standard di sicurezza richiesti da Genio Civile e Regione Campania. Le ricostruzioni tridimensionali mostrano comunque una piazza gradevole, fruibile, suggestivo. La vivibilità per i residenti sarebbe comunque garantita dalla gestione attenta degli spazi, dalla riorganizzazione della viabilità veicolare.
Scoprire il letto del fiume
Le spiegazioni dei tecnici degli amministratori non hanno convinto gli abitanti della piazza. Secondo alcuni di loro “la piazza, per il Piano proposto dal Comune, dovrebbe essere aperta per scoprire il letto del fiume.
L’apertura della Piazza a detta dell’intera comunità residente, e non, non trova alcuna giustificazione né per motivi di sicurezza, né per motivi paesaggistici, né per motivi socio-economici. Bene lo sanno i cittadini che ci vivono in quella Piazza, ed il cui giudizio deve essere considerato fondamentale e al di sopra di qualsiasi altro giudizio.
Le risorse disponibili,incalzano i residenti, vanno spese in modo intelligente per creare opere utili alla comunità. Utilizzarle per compiere uno scempio nel Capofiume (nome storico della Piazza) sarebbe come buttare i soldi nel fiume, e ciò la nostra Comunità non se lo può permettere, atteso che ci sono, nel paese, numerosi esempi di risorse sprecate per realizzare opere inutili, iniutilizzabili ed in rovina.
Gli amministratori, sempre secondo i cittadini che abitano in piazza, bene farebbero a modificare il Piano per non rovinare l’angolo più suggestivo e caratteristico del Paese, destinando le risorse disponibili alla realizzazione di interventi migliorativi della vivibilità dell’area del Capofiume e dell’intero Paese”.
I sugerimenti di tutti
Intanto il primo cittadino ha promesso negli appuntamenti pubblici di ascoltare tutti i suggerimenti, ma nel contempo non è disposto a rinunciare all’intervento che ritiene essere importante per il recupero e la messa in sicurezza del territorio del proprio comune.