San Martino Valle Caudina: 150 gli sfollati, una donna messa in salvo con una ruspa

Redazione
San Martino Valle Caudina: 150 gli sfollati, una donna messa in salvo con una ruspa

San Martino Valle Caudina. Sono 150 le persone sfollate. Il centro di assistenza è stato allestito presso il convento francescano di Santa Caterina. Ora sono al sicuro, l’allarme è stato tempestivo e tutti sono riusciti a fuggire prima che arrivasse il fango. Una decina di persone sono rimaste bloccate ma sono state portate in salvo. L’intervento più complicato è stato quello di soccorrere una persona anziana che si è rotto un braccio. E’ stata portata via con la bocca di una ruspa. Piazza Venti Settembre ed il corso di San Martino sono spettrali. Sembrano il teatro di un bombardamento aereo ma nessuno ha dichiarato guerra. O, forse, la guerra non è mai finita, Cervinara e San Martino Valle Caudina sono in guerra da venti anni. Dal 1999 ad oggi, ci sono state solo delle tregue, le ostilità non sono mai finite. E’ una guerra impari. Basti solo pensare che se la colata di fango  fosse arrivata qualche ora più tardi, a notte fonda, forse si sarebbero contati i morti. Ora si lavora che allargare o rimuovere il tappo che ha ostruito lo scorrere del torrente, provocando l’esondazione. Poi si dovranno fare i conti dei danni. Le abitazioni non sembrano danneggiate, ma le auto in sosta sono state quasi tutte distrutte. Poteva andare peggio, certo. Ma poteva andare meglio. Poteva non accadere tutto questo se fosse stata messa in campo una seria politica sul rischio idrogeologico da parte della Regione, del governo e degli enti deputati. Ma i comuni vengono lasciati soli, il cerino passa nelle mani dei sindaci che non hanno fonti e non hanno mezzi e personale. Ed allora, quando cade la pioggia conviene pregare e prepararsi alla fuga.