San Martino Valle Caudina al centro di una nuova residenza artistica internazionale
Fulcro del progetto è il torrente Caudino

San Martino Valle Caudina al centro di una nuova residenza artistica internazionale. Tra sensori open source, raccolta dati ambientali e pratiche di ascolto, il Torrente Caudino diventa protagonista di una ricerca artistica che fonde tecnologie emergenti e memoria rurale.
È questo il cuore della nuova residenza internazionale in corso in questi giorni (30 giugno – 4 luglio 2025) a San Martino Valle Caudina, promossa da Interzona APS, nell’ambito del progetto Liminaria MMXXV – Hauntologica.
Protagonisti di questa settimana sono Soichiro Mihara (Giappone) e Carlo Gioia (Italia), due artisti che lavorano all’intersezione tra pratiche artistiche e ricerca tecnologica.
Entrambi sono stati invitati a confrontarsi con il Torrente Caudino, piccolo corso d’acqua che attraversa San Martino Valle Caudina, carico di stratificazioni ecologiche e simboliche spesso trascurate.
A partire da questo elemento naturale, la residenza propone un’indagine sul paesaggio come campo di forze invisibili, interazione tra natura e cultura, infrastrutture idriche, gesti manuali e processi percettivi.
Carlo Gioia realizza un lavoro di indagine ambientale basato su sensori autocostruiti e tecnologie di visualizzazione dei dati. La sua ricerca esplora le dinamiche biochimiche e fisiche del torrente (temperatura, pH, torbidità, conducibilità), traducendole in forme visive e spaziali attraverso un approccio mimetico e installativo.
Il progetto, che sarà presentato in forma preliminare durante l’evento di restituzione pubblica finale, punta a ridefinire il concetto di “paesaggio” come interfaccia sensoriale, costruendo un’ecologia aumentata tra dati, suoni, atmosfera e immaginazione.
Soichiro Mihara, artista giapponese già premiato ad Ars Electronica di Linz, Transmediale di Berlino e Japan Media Arts Festival, da anni indaga le forze impercettibili che attraversano l’ambiente – dai flussi d’aria alle radiazioni naturali.
Durante la residenza, ha deciso di connettere le trasformazioni dell’acqua con i saperi manuali del mondo rurale: dalla fermentazione del vino alla caseificazione tradizionale. Il suo lavoro, tra suono e installazione, propone una riflessione sensibile sui processi lenti e viventi che modellano il paesaggio. Anche la sua ricerca culminerà in una performance finale.
La residenza si concluderà con un incontro pubblico, che si terrà venerdì 4 luglio 2025 alle ore 21:00 presso lo spazio culturale Spaziotempo, in via Nappi 17 ad Avellino.
Durante l’evento, gli artisti presenteranno i primi esiti della loro ricerca e dialogheranno con Pierluigi Pavese e Giacomo Por, approfondendo i temi emersi nel corso della residenza.—
La residenza di San Martino Valle Caudina rappresenta un nuovo tassello nel percorso di collaborazione tra Interzona APS e la locale amministrazione comunale, in continuità con le installazioni di arte contemporanea già realizzate nel centro urbano e con l’intento di valorizzare il patrimonio culturale, ambientale e idrico della Valle Caudina attraverso pratiche artistiche e tecnologie sensibili.
L’Associazione Culturale Interzona APS, attiva da oltre vent’anni nell’Appennino meridionale, promuove progetti culturali tra arte, tecnocultura ed ecologie locali.
Nata dall’esperienza del festival Interferenze (2003–) e sviluppatasi con la piattaforma di ricerca Liminaria (dal 2014), l’associazione lavora a livello nazionale e internazionale con artisti, ricercatori e comunità, attraverso residenze, installazioni e processi partecipativi.