Santa Maria a Vico: perchè un padre ed una madre uccidono la loro neonata di 45 giorni?
Santa Maria a Vico: perchè un padre ed una madre uccidono la loro neonata di 45 giorni?. Come possono un padre ed una madre ammazzare la loro figlia? Una domanda alla quale non sarà semplice dare una risposta, sopratutto perchè si tratta di una bimba di appena 45 giorni, essere inerme ed indifeso.
Le dichiarazioni dei genitori di Aurora. Emanuele e Anna, i genitori della neonata morta a Santa Maria a Vico, in provincia di Caserta, avevano dichiarato che la piccola Aurora aveva avuto un malore dopo il bagnetto.
Sono finiti in carcere ieri, dopo indagini durate poco più di due mesi, Emanuele Savino, 26 anni e Anna Gammella, 19 anni. Sono accusati dell’omicidio volontario pluriaggravato della loro figlioletta, Aurora.
La neonata è morta a soli 45 giorni dalla nascita all’inizio dello scorso mese di settembre a Santa Maria a Vico, nella provincia di Caserta. I due sono portati in carcere mentre, già due mesi fa, gli altri loro due figli piccoli erano allontanati e portati in una comunità protetta.
Le parole dei genitori
La morte della piccola Aurora risale allo scorso 2 settembre. Emanuele e Anna hanno raccontato agli inquirenti, dopo aver portato la bimba in ospedale soltanto quando ormai era troppo tardi, che Aurora aveva avuto un malore dopo il bagnetto.
Le approfondite indagini della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, però, hanno rivelato un’altra verità. Sul corpo della piccina erano riscontrate diverse scottature, nonché lividi ed ecchimosi.
Come poi confermato in fase di indagine, la piccola Aurora si sarebbe ustionata proprio in seguito al bagnetto. Inoltre, il padre l’avrebbe colpita violentemente al volto, causandole “un trauma contusivo-concussivo cranio-facciale, da cui sarebbe derivata una duplice frattura ossea e un ematoma subdurale emisferico sinistro, produttivo di encefalopatia da ipertensione endocranica”.
Dopo le violente percosse, la piccola è abbandonata a sé stessa e lasciata morire nella sua culla con il sopraggiungere di un arresto cardio-circolatorio. E’ portata in ospedale soltanto quando ormai era troppo tardi.
Le indagini hanno rivelato altresì che si sarebbero verificate violenze frequenti ai danni della neonata e che la piccola, nei suoi primi, e purtroppo unici 45 giorni di vita, non era mai sottoposta a visita da un pediatra.