Sant’Agata dei Goti: Don Mimmo Battaglia a difesa dei diritti dei deboli

Redazione
Sant’Agata dei Goti: Don Mimmo Battaglia a difesa dei diritti dei deboli

Ha tuonato forte, toccando le corde del cuore, don Mimmo Battaglia, il vescovo di Sant’Agata dei Goti. Non capita tutti i giorni di sentire dal pulpito un prelato che cita La Canzone di Marinella di Fabrizio De André, un capolavoro assoluto della musica italiana. Ma, il menestrello genovese, non è mai stato benvoluto dai vertici ecclesiastici, mentre, i preti da strada come don Gallo e lo stesso don Mimmo, prima che venisse nominato vescovo dal papa, lo hanno avuto come compagno di viaggio. Don Mimmo ha dimostrato di conoscere a fondo la genesi di quella canzone, scritta da De André, di getto, dopo aver appreso della morte di una giovanissima donna. Per lenire il dolore, l’amico fragile, scrive una favola stupenda che diventa una ballata di amore e di dolore. Il vescovo ha usato alcune parole, il vento che ti vide così bella, dal fiume ti portò sopra una stella, per cercare di spiegare, forse anche a se stesso, il dolore ed il vuoto lasciati dalla tragica scomparsa di Mena Moscato. Don Mimmo continua a stupire piacevolmente, ha portato aria fresca nella diocesi, facendo crescere la speranza di una chiesa militante, dimostrando, fattivamente, di essere accanto ai fedeli, anche nei momenti più tristi. Nello stesso funerale, infatti, il vescovo quando ha ricordato la statura di lavoratrice e di donna della scomparsa, che ha sempre lottato per i suoi diritti, accende di nuovo i riflettori sulla precarietà del lavoro e sull’estremo bisogno di tante famiglie. Il vescovo che cita De André è sempre più amato nella sua diocesi, è amato dalla gente per bene, perché fa sentire la sua vicinanza. Ed i sacerdoti, anche più di qualcuno mugugna, sanno che certi andazzi sono finiti e sono finiti per sempre.