Scuola, Bianchi: “Nuovi esami di maturità e di terza media in presenza”
Scuola, Bianchi: “Nuovi esami di maturità e di terza media in presenza”. Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, intervenendo a ‘Che tempo che fa’, ha annunciato che il suo ministero è al lavoro per costruire Una nuova scuola.
Una scuola ‘affettuosa’ in cui si impari ad avere affetto per gli altri”, in cui i rapporti con gli altri siano di nuovo al centro, dopo mesi di pandemia. Per il ministro, intervistato a Rai Tre, “dopo anni di individualismo, bisogna tornare ad una scuola di affetti”, una scuola di socialità.
E “la scuola per la quale stiamo già lavorando in questi mesi è una scuola che permetta ai ragazzi di affrontare la complessità del mondo, che abbia la capacità di affrontare cose drammatiche insieme”.
Si rischia – ha detto il ministro dell’Istruzione patrizio Bianchi – “di perdere il legame con gli altri nelle emergenze”, puntare quindi a “una scuola dell’insieme. Affrontare un terremoto o una pandemia insieme”.
“Nei mesi scorsi la scuola ha fatto di tutto per rimanere aperta, perché anche nelle ‘Zone rosse’ i bambini fino alla prima media erano a scuola. Perché anche tenere il 50% dei ragazzi in presenza e gli altri a distanza non vuol dire esser rimasti inchiodati sulla distanza di un anno fa”, ha aggiunto.
“Non è vero che la scuola è stata ferma. La scuola non si è mai fermata. Non accetto l’idea di una scuola chiusa”.
“Io credo sia importante che i nostri insegnanti sia sentano tranquilli e siano in grado di tranquillizzare. Chiedo sia portata avanti una grande campagna di vaccinazione che deve essere il segno con cui la scuola partecipa palla vita del paese.
Altri devono decidere quali devono essere i vaccini da fare, noi abbiamo fiducia, ma bisogna tornare a operare in totale tranquillità”, ha aggiunto. Per quanto riguarda gli esami di maturità e terza media, questi saranno rigorosi, e in presenza.
Ma ci saranno delle novità: “Chiediamo fin da subito che i ragazzi e i consigli di classe concordino un tema su cui sviluppare un elaborato. Non è una tesina raffazzonata, gli studenti lo scriveranno in 40 giorni e dopo 15 giorni andranno davanti al consiglio di classe, con un membro esterno per esporre il lavoro. Discutere un lavoro che hai fatto in un mese è un esame di maturità”.
“Non è maturità aspettare l’apertura di una busta ad occhi chiusi, sarà finalmente una prova di maturità seria e rigorosa in cui si dimostrerà di essere capaci di portare sul tavolo il proprio lavoro.