Senzatetto, una laurea e sei lingue, muore in una baracca

6 Gennaio 2022

Senzatetto, una laurea e sei lingue, muore in una baracca

Senzatetto, una laurea e sei lingue, muore in una baracca. Viorica aveva 45 anni e viveva per strada. Laureata, parlava sei lingue e veniva dalla Moldavia. La donna è morta per strada, in una stamberga di legno nel giardino dell’ospedale di Careggi a Firenze.

I primi ad incontrarla erano i giornalisti del Corriere della Sera fiorentino. A loro aveva raccontato la sua storia. Giunta in Italia aveva perso la casa, il lavoro e la sua famiglia. Al suo funerale a Trespiano c’erano cinque persone e neppure un prete.

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La 45enne è morta di cirrosi epatica

Per Viorca si era mossa nel 2011 la Caritas locale che le aveva procurato coperte, vestiti e un tablet per ripartire. Aveva iniziato a fare l’interprete per un giudice e poi alcuni lavori saltuari per comprarsi da mangiare.

Non era però riuscita ad uscire dal tunnel dell’alcolismo, distrutta dai demoni che portava con sé. Anche quando aveva trovato lavoro all’Esselunga, le cose non erano cambiate.

Apparentemente, a vederla dietro la cassa con capelli curati e unghie lunghe, sembrava che il peggio fosse passato. Diceva di essere felice e viveva in una casa di cura. Aveva persino comprato un’auto con la quale però, poco tempo dopo, aveva fatto un incidente dal quale era uscita viva per miracolo.

Un nuovo stop nella sua vita già travagliata che l’aveva fatta smettere di lavorare. Al supermercato non ci era più andata e poi era tornata a vivere nella sua baracca.

La solidarietà

A occuparsi di lei solo Alvaro, un anziano medico volontario. Sempre grazie alla solidarietà del prete della chiesa San Giovanni Battista poteva mangiare gratuitamente ogni giorno. Entrambi hanno cercato di tirarla fuori dal tunnel dell’alcol ma senza riuscirci.

L’alcolismo l’ha poi condotta alla morte più atroce che si potesse immaginare. Al funerale hanno partecipato i due angeli della sua vita in solitaria e i due senzatetto con cui condivideva le notti più fredde.

Nella stamberga nella quale viveva, conservava ancora gelosamente le foto del suo matrimonio con un uomo residente a Rimini. quasi dieci anni insieme, poi la separazione.

Il padre della 45enne era morto quando lei era appena adolescente e la madre deceduta in una strada di campagna della Moldavia. Viorica era nata a Singerei, una delle città più povere della Moldavia e dopo esser rimasta orfana, era finita in orfanotrofio.

Costretta ad abortire

Negli anni della sua adolescenza era stata costretta ad abortire con la forza da una zia. Per questo era fuggita dalla Moldavia, arrivando prima a Milano e poi a Rimini, dove aveva conosciuto il suo ex marito. Aveva iniziato a bere quando i medici le avevano comunicato che dopo quell’aborto forzato non avrebbe più potuto riavere figli.

Dopo il divorzio era tornata in Moldavia per gestire un negozietto poi finito in malora. La povertà l’aveva spinta a tornare in Italia, a Firenze, dove per la prima volta aveva cercato di curarsi.

Un periodo breve, però, culminato nella baracca che l’ha vista morire da sola. A farle compagnia solo dieci gatti con i quali parlava tutti i giorni: ognuno di loro aveva un nome. (fanpage.it)

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