Sequestrati 300 kg di carne di maiale

Redazione
Sequestrati 300 kg di carne di maiale
Cambio di passo sulla gestione della peste suina

Sequestrati 300 kg di carne di maiale. Nel corso del monitoraggio del fenomeno della c.d. peste suina, I Carabinieri della Compagnia di San Bartolomeo in Galdo hanno fermato e controllato un automobile sulla quale viaggiavano due uomini locali, già noti alle Forze dell’Ordine, sequestrando trecento chili circa di carne di maiale.

Pessime condizioni

La carne era trasportata in pessime condizioni igienico-sanitarie ed ammassata in delle buste dentro confezioni di cartone, nel vano bagagli e sul sedile posteriore ribaltato del veicolo, anch’esso sporco.

Venivano quindi segnalati all’Autorità Giudiziaria per trasporto di sostanze alimentari in cattivo stato di conservazione ed al conducente è stata anche comminata una sanzione amministrava di mille euro per il trasporto di prodotti alimentari con un veicolo inidoneo.

La carne è stata affidata in deposito ad una macelleria in attesa delle analisi microbiologiche disposte dall’Autorità Giudiziaria, che ha convalidato il sequestro. Le persone coinvolte sono da ritenersi sottoposte alle indagini e quindi presunti innocenti fino a sentenza definitiva.

Denunciato 24enne

I Carabinieri della Stazione di Baselice, coordinati dalla Compagnia di San Bartolomeo in Galdo, hanno denunciato in stato di libertà un 24enne della provincia di Siracusa, già noto alle Forze dell’Ordine.

Le indagini erano iniziate nell’agosto scorso, allorquando i militari avevano fermato e controllato il giovane in una strada centrale di Baselice mentre era alla guida di un’automobile.

In quell’occasione l’uomo aveva esibito ai militari una patente di guida tedesca ma i successivi accertamenti, condotti con la collaborazione dell’Interpol, hanno verificato che il documento non gli era stato rilasciato dalla competente Autorità straniera. Di conseguenza il ragazzo è stato segnalato all’Autorità Giudiziaria e gli è stata comminata una sanzione amministrativa di oltre cinquemila euro.

La persona coinvolta è da ritenersi sottoposta alle indagini e quindi presunto innocente fino a sentenza definitiva