Settembre 1987, Errico Madonna rivela chi ha ucciso Roberto Calvi

Il Caudino
Settembre 1987, Errico Madonna rivela chi ha ucciso Roberto Calvi

“Mentre ero con Casillo, lessi sul giornale la notizia relativa alla morte del banchiere Roberto Calvi. Chiesi a Casillo se ne sapesse qualcosa e Casillo rispose che era stato costretto ad ucciderlo proprio lui. Non mi fornì altri particolari sull’omicidio, né sulle motivazioni dello stesso ma disse che se non lo avesse ucciso lui, lo avrebbero ucciso altri con cui era collegato”.
A parlare è l’avvocato Errico Madonna che, nel carcere di Albany, risponde all’interrogatorio che gli sta facendo il pubblico ministero Carlo Alemi, che sta indagando sul rapimento dell’assessore democristiano all’urbanistica Ciro Cirillo.
E’ il settembre del 1987, Madonna dopo quattro anni di latitanza è stato catturato a New York dove ha goduto sino ad un certo punto della protezione della famiglia Gambino.
Ma qualcuno in carcere negli States ha cercato di fargli la pelle. Ha paura e vuole tornare in Italia perchè non si sente protetto. Ed allora accetta di parlare di tutti i segreti di cui è venuto a conoscenza nell’arco temporale in cui Raffaele Cutolo, nominandolo suo difensore gli dà l’incarico di portare i suoi messaggi a Vincenzo Casillo, detto O’ Nirone, suo uomo di fiducia fuori dal carcere.
Casillo gli rivela cose e segreti che vanno oltre alle vicende della Nuova Camorra Organizzata e sono dentro ai grandi misteri di Italia.
Il periodo che va dalla liberazione di Cirillo, avvenuta il 24 luglio del 1981, al 17 giugno del 1983 è il massimo periodo di Cutolo ed anche di Casillo. Lo Stato ha trattato con il professore per la liberazione di quello che sembra un oscuro assessore regionale all’urbanistica e “o’ nirone” entra in un’orbita di cui fanno parte servizi segreti deviati, pidduisti, mafiosi, ndranghetisti ed anche la banda della Magliana.
“In Svizzera andava spesso Vincenzo Casillo, accompagnato da Iacolare ed Esposito, proprio nel periodo in cui Licio Gelli era evaso e si era rifugiato a Ginevra”.
E’ sempre Madonna a parlare, nell’interrogatorio del 1987, riferendo cose che gli ha raccontato “o’ nirone” il quale, per i suoi servigi con Cutolo, si è guadagnato il ritiro di un mandato di cattura e la possibilità di poter girare l’Italia con una tessera del Sismi, il servizio segreto militare.
Insomma, la Nco entra prepotentemente nelle vicende italiane, mai chiarite.
Ma l’apoteosi di Cuturo e Casillo dura solo due anni.
Il presidente della Repubblica Sandro Pertini chiede ed ottiene il trasferimento del “professore” dal carcere di Ascoli Piceno, dove aveva incontrato politici di primo piano della Dc ed i vertici deviati dei servizi segreti, alla struttura di massima sicurezza dell’Asinara.
Da lì Cutolo non può più comunicare; cerca di farlo, ottenendo una serie di perizie psichiatriche, ma il suo impero si sta sgretolando.
La dimostrazione arriva il 29 gennaio del 1983, quando Casillo salta in aria con la sua auto imbottita di tritolo.
La sua compagna, la ballerina Giovanna Matarazzo, dichiarerà al giudice Alemi che la morte di Casillo è collegata all’omicidio Calvi.
Il 2 febbraio 1984 la donna verrà ritrovata in un blocco di cemento.
In un primo momento, è lo stesso Raffaele Cutolo ad essere accusato di essere il mandante dell’omicidio di Vincenzo Casillo. Nel luglio del 1993, il pentito Pasquale Galasso ha riferito che l’omicidio di Casillo fu un chiaro segnale della potenza del clan Alfieri con cui i politici cominciavano ad avere rapporti più stretti. Galasso ha inoltre riferito che il tritolo fu fornito dalla mafia.
Per l’omicidio Casillo sono stati condannati all’ergastolo Ferdinando Cesarano e Pasquale Galasso.
Con quell’omicidio finisce un’epoca. Pochi mesi prima, nel maggio del 1982, avviene anche un’altro fatto importante che incide tanto con queste storia. Al congresso della Democrazia Cristiana, il segretario uscente, Flaminio Piccoli viene sconfitto da Ciriaco De Mita.
Piccoli viene citato più volte nell’interrogatorio di Madonna ad Albany. L’avvocato cervinarese, il 17 giugno del 1983 sfugge alla cattura e si dà alla latitanza, portando con sé tutti i segreti che ha saputo da Cutolo e Casillo. Ma iniziano i dieci anni più difficili della sua vita. (continua).

Peppino Vaccariello