Si prepara la pasta con un fiore e muore avvelenato
Si prepara la pasta con un fiore e muore avvelenato. Muore avvelenato dopo aver cucinato una pasta con il colchico d’autunno, un fiore estremamente velenoso che aveva raccolto in montagna e che aveva ridotto a pesto.
Un errore che si è trasformato in tragedia e che ha colpito la piccola comunità di Travesio, in provincia di Pordenone, dove è morto il 62enne ex bidello Valerio Pinzana.
L’uomo, purtroppo, è deceduto nella giornata di Pasquetta in ospedale a Pordenone, dov’era stato ricoverato, dopo che le sue condizioni si erano improvvisamente aggravate. Ha lasciato il figlio e la compagna.
Valerio Pinzana, molto conosciuto anche per il suo passato da bidello nelle scuole, aveva raccolto questo fiore per errore, non sapeva che fosse molto velenoso e lo ha usato per fare il pesto con cui ha poi condito la pastasciutta.
Un errore, lo aveva confuso con un fiore di zafferano, che è stato fatale per il 62enne. Inutili i tentativi dei medici per sottrarlo alla morte. Il suo fisico era ormai avvelenato e non c’è stato nulla da fare.
Attenzione al colchico
Sembra zafferano, si chiama Colchicum Autumnale e a vederla è davvero una pianta graziosa: la distesa dei suoi fiori, di un viola chiaro, è davvero cibo per gli occhi. Attenzione, però, l’aspetto innocuo nasconde un’insidia mortale: la colchicina una sostanza tossica che può uccidere un essere umano o in poche ore.
Che precauzioni occorre prestare quando ci si imbatte nella colchina?
Il Colchicum è un’erba velenosa altamente tossica. Non bisogna toccare né il fiore né la pianta perché il solo contatto può causare danni alla pelle. Se viene ingerita provoca bruciore alle mucose, nausea, vomito, coliche, diarrea sanguinolenta fino al delirio e alla morte.
L’avvelenamento colpisce l’apparato digerente, biliare, respiratorio, cardiovascolare, renale, sul sistema nervoso e sulle ghiandole endocrine. In seguito a un’intossicazione acuta la morte avviene tra le 7 e le 48 ore.
Molti confondono il Colchinum autunnale con lo zafferano. È possibile distinguerli?
La pianta è scambiata per zafferano perché i due fiori sono molto simili. Il fiore colchico, però, ha 6 stami, lo zafferano ne ha solo 3. In foglia, la colchicina può essere scambiata per Aglio ursino. Il consiglio è evitare di raccogliere piante, se non si conoscono alla perfezione, il fai da te è può essere davvero pericoloso.
Cosa occorre fare se si sospetta un avvelenamento da Colchicina?
Occorre correre al Pronto Soccorso, raccontando ai sanitari di aver mangiato zafferano in modo da far sorgere il dubbio. In questi casi la velocità e la precocità dell’intervento terapeutico possono significare, oltra alla dose assunta, la differenza tra la vita e la morte.
Non rischiate. Anche se si sopravvive alla fase acuta dell’avvelenamento, gli effetti tossici della colchicina possono durare nel tempo e portare anche complicanze neurologiche o al sangue, causando forti anemie o calo di piastrine.
Si tratta, insomma, di un pericolo davvero eccessivo da correre. Non improvvisatevi esperti di piante, il rischio è enorme.