Sicurezza a Cervinara e Rotondi: ora servono decisioni serie

Il Caudino
Sicurezza a Cervinara e Rotondi: ora servono decisioni serie

Valle Caudina. La video sorveglianza non può essere la panacea di tutti i mali. Se così fosse, il problema della criminalità, almeno quello riguardante i cosiddetti reati predatori, furti e rapine, sarebbe stato completamente azzerato in realtà dove, da anni, una sorta di occhio del grande fratello sorveglia tutti. E’ indubbio, però, che le immagini possono essere un validissimo supporto per le forze dell’ordine. La migliore dimostrazione arriva da San Martino Valle Caudina dove l’intero paese è stato mappato e stanno arrivando i primi risultati. Si dirà, si tratta di un progetto da 120 mila euro ed i comuni non hanno soldi. E’ verissimo, ma come ha spiegato il vice capo della polizia, il ministero degli interni facilita il finanziamento grazie al cosiddetto Pon sicurezza. Il piccolo centro è stato bravo ad intercettare questi fondi e così può avvenire anche per altre realtà. Senza contare che quelle vicine avrebbero solo la spesa di acquistare le telecamere, visto che la centrale di San Martino le può agganciare. Ed ancora, a Cervinara ci sono diverse telecamere che sono tutte, però, fuori servizio. Ripristinarle, almeno quelle esistenti, non sarebbe affatto male. E, sempre per parlare di soldi, il consorzio Asi di Avellino spende ogni anno una media di 50 mila euro l’anno per ripulire la zona industriale di Cervinara e il tratto dello scorrimento veloce dallo scarico indiscriminato dei rifiuti. Basterebbe molto meno per impiantare una serie di videocamere e così incastrare le persone che continuano imperterrite in queste azioni. Insomma non è solo una questione di soldi, ma è una materia in cui ci vuole attenzione, volontà e per la quale bisogna guardare lontano.