Strade piene, scuole chiuse
Strade piene, scuole chiuse. Viene da parafrasare la frase di Pietro Nenni, piazze piene, urne vuote, per sintetizzare quello che continua a succedere in tutta la regione Campania. Il governatore De Luca ha sospeso l’attività didattica, a causa dei troppi contagi. Nell’ordinanza che ha redatto raccomanda alle forze dell’ordine anche un inasprimento dei controlli.
Non si contano gli assembramenti
Ma stasera, come ogni sabato che si rispetti, gli assembramenti non si contano. I locali chiudono alle 18.00, ma funzionano per l’asporto sino alle 22.00 e tutti possono prendere da bere.
Lo possono consumare in strada, uno accanto all’altro, mascherine abbassate e senza timore di poter incappare in qualche controllo. Ma lunedì, si torna a fare la didattica a distanza. Sembra di trovarci nel pieno di una farsa.
Peccato che non siamo tra le quinte di un teatro, ma parliamo di vita vera. Parliamo di una regione ad un passo dal diventare zona rossa che continua a non aver uno straccio di controllo che possa fermare la follia dell’aperitivo a tutti i costi.
Strade piene, scuole chiuse
Parliamo della formazione dei cittadini di domani che continua dallo schermo di un computer o di un cellulare. Parliamo di giovani che rischiano di essere meno preparati di tutte le generazioni che le hanno precedute.
De Luca può chiudere le scuole, ma può solo invitare le forze dell’ordine a far rispettare le regole anticovid. Sembra un ossimoro, invitare le forze dell’ordine a far rispettare la legge. Eppure è proprio così.
Dovrebbe toccare al ministro degli interni dare disposizioni rigide ai prefetti ed i prefetti alle forze di polizia. Ma questo da mesi non avviene. I motivi non si conoscono, ma i risultati restano sotto gli occhi di tutti.
Il diritto al divertimento
Il diritto al divertimento ha maggiore forza del diritto alla salute e del diritto all’istruzione. Questo è ormai sancito. Chi si oppone viene anche bacchettato e preso di mira. Lunedì si riparte con la didattica a distanza ed, intanto, si spera che le varianti del covid non mettano a tappeto il nostro sistema ospedaliero.
Ma i morti non contano, non contano più in questo strano paese dove c’è chi rischia la vita per fermare la malattia pandemica e chi se ne continua a fregare. Ed allora, strade piene e scuole chiuse.