Street food alla campana: pizza, sfogliatelle e altri capolavori

Redazione
Street food alla campana: pizza, sfogliatelle e altri capolavori

Lo street food (la foto è di Luca Sartoni) è in costante crescita in tutta Italia, tanto da diventare un settore specializzato, diverso dalla ristorazione tout court pur facendone parte. E i numeri dicono tanti: come riportato da Repubblica, la Camera di Commercio di Milano Lodi e Monza Brianza, in Italia esistono quasi 3000 imprese che fatturano circa 19 milioni di euro all’anno, di cui 3 milioni solo in Campania. Parliamo di un settore che sposa la tradizione con l’innovazione e non ha paura di “mescolarsi” con cibi di altre culture.

Dunque, lo street food, il cibo da strada, è una realtà economica e culturale del nostro paese. E la Campania non fa eccezione, anzi: la ricca gastronomia della nostra regione è piena di cibi gustosi, da gustare anche in strada, mentre si passeggia per le vie della città o seduti su una panchina.

Andiamo alla scoperta, allora, di alcuni tra i più sfiziosi street food alla campana, cibi da strada lontani dal junk food ma al contrario molto vicini alla succulenta tradizione gastronomica campana.

Cibi da strada campano: lo street food più delizioso

Chi ha inventato lo street food? È nato in Italia o nei paesi anglosassoni? Difficile dirlo: nell’immaginario comune, il Pulcinella che mangia gli spaghetti in strada è molto forte, così come il termine inglese sandwich, che nasce dall’invenzione del conte di Montagu, che durante le sessioni di gioco era solito unire due fette di pane e una striscia di carne.

Tuttavia, quello che sappiamo, è che in Italia lo street food, probabilmente, esiste da secoli, ma solo ora ha il settore ha un peso economico e soprattutto culturale rilevante, anche in Campania, dove fa buon gioco il patrimonio gastronomico unico.

Cominciamo con uno dei cibi simbolo della Campania, la pizza a portafoglio, ossia la classica Margherita oppure pizza condita piegata in due e mangiata durante una bella passeggiata. La pizza fritta, poi, è una variante più ricca della pizza: con ricotta, pomodoro, mozzarella, ciccioli e affettati, la pizza fritta è sì una bella bomba calorica ma un peccato di gola irresistibile.

Il panuozzo invece viene preparato in tante province campane: l’impasto è lo stesso della pizza, ma cotto due volte, prima da solo e poi con il condimento (mozzarella, immancabile, ma anche verdure, pomodori, affettati).

Altro cibo da strada che affonda le proprie origini nella tradizione è la frittatina di pasta che unisce il primo per eccellenza a uova, besciamella, piselli e prosciutto. La pasta? Spaghetti, ovviamente (ma sono ammessi anche i bucatini).

(Foto di Massimo Finizio) Parente della pizza fritta, la Pizzella è una piccola pizza fritta condita con parmigiano e sugo, accompagnati, talvolta, anche dalla mozzarella. Le zeppulelle, conosciute anche come pasta cresciuta, sono zeppoline ripiene o di pesce o verdure, uno sfizio gustoso che può anche accompagnare il cuoppo.

Il cuoppo, appunto, è uno degli street food tipici di Napoli. Si tratta di un cartoccio riempito di cibo fritto: mozzarelline, crocchette di patate, arancini oppure pesce, insomma, tutte le specialità tipicamente “street”.

Particolarmente gustoso, seppur non gradito a tutto, è O per e ‘O muss, zampa, muso e frattaglie di maiale: questo piatto che affonda le radici nella cucina povera si mangia nell’intera regione.

Altro street food tipico è il bror’ e purp, il brodo di polpo: il polpo, bollito, viene servito con del pane di qualche giorno. È una zuppa succulenta e molto apprezzata.

Anche i dolci campani sono un ottimo esempio di street food: su tutte, sua maestà la sfogliatella, riccia o frolla che sia. Tradizionalmente, la sfogliatella è fatta con la ricotta, ma oggi troviamo varianti di ogni tipo, creme molto diverse tra loro.
Accanto alla sfogliatella, come non citare il babà, dolce simbolo di Napoli? Lo stesso vale per le zeppole di San Giuseppe, gli struffoli e le altre specialità dolciarie tipiche della regione campana.

Lo street food è dunque una realtà solida dell’economia italiana e campana; nello specifico, la cucina povera campana, con tutti i suoi sapori inconfondibili, offre alle nuove imprese dedite al cibo di strada un patrimonio vastissimo da cui attingere per proporre, in una veste nuova oppure più legata alla tradizione, la propria personale visione di street food.