Successo per “Cosa succede a Rotondi”
Rotondi stinge sempre di più il legame con i suoi artisti, un vero e proprio vanto per il piccolo centro e per l’intera Valle Caudina. Cosa succede a Rotondi?, si è conclusa nella giornata di ieri ma, intenzione del sindaco, Antonio Russo, è quello di creare i presupposti per fare della manifestazione un appuntamento annuale fisso. Per questo motivo, chiederà aiuto anche agli altri colleghi primi cittadini della Valle. Si cercherà di intercettare qualche finanziamento europeo per dare modo alla manifestazione di cresce. Intanto, però, per domani, martedì tre di giugno, in accordo con la scuola media Giovanni Pascoli, ha organizzato la visita degli studenti ai laboratori dei fratelli Perone, Eugenio Giliberti, Umberto Manto e Perino & Vele. Si torna in via Varco, quindi, però, con una manifestazione interamente organizzata dal territorio e per far crescere il territorio. Purtroppo, nei giorni scorsi, abbiamo segnalato, come gli organizzatori della manifestazione, nell’ambito di Sistema Irpinia Contemporaneo, non hanno mostrato alcun rispetto e nessuna sensibilità per il piccolo centro, Nonostante, abbiano goduto di finanziamenti pubblici, non hanno sentito il dovere di avvisare il padrone di casa, ossia, il sindaco Russo, Sono stati gli artisti a rivolgersi a lui ed il primo cittadino ha risposto. Ma lo sgarbo resta, anzi, è addirittura aumentato. Sabato scorso, 31 di Maggio, infatti, si è svolta la conferenza stampa conclusiva della manifestazione e si è svolta, lontano da Rotondi, con tanto di pranzo in un famoso resort. Una vicenda surreale e sgradevole, da ogni punto di vista. Una spocchia pseudo intellettuale veramente inaudita che non merita neanche di essere menzionata. Russo e la sua giunta hanno risposto, invece, mettendo a disposizione una navetta per tutti coloro che si sono portati a via Varco. Stessa navetta che domani sarà utilizzata dagli studenti della Giovanni Pascoli. Si ricomincia da Rotondi e da via Varco, per Rotondi e la Valle Caudina, cacciando i mercanti dal tempio.
Peppino Vaccariello